Due mostre sono in corso nel nuovo spazio Echo Contemporary Art di Atlanta: The Necessity of Seduction e Fashion Impression
Le ragioni della seduzione non si trovano solo in ciò che si può mostrare e desiderare, ma nel piacere di palpare la sola idea, una riproduzione, dell’oggetto desiderato. “The Necessity of Seduction – Cuba and Eros” propone i lavori di Karen Graffeo, Esteban Jimenez Guerra e Rolando Vazquez Hernandez ed è in mostra fino al 25 febbraio 2023.
Una raccolta di miniature fotografiche allegate a vecchi pacchetti di sigarette che circolavano a Cuba a cavallo tra la fine dell’800 e metà degli anni ’30 fa trasparire la compravendita di erotismo al dettaglio ispirata dal Vecchio Continente e dalla mancanza di donne nere.
I due artisti hanno ingrandito le immagini e hanno scoperto come ci fosse un’impronta digitale sul ventre di una delle donne ritratte, chiaro segno del rapporto fisico tra il fumatore e le immagini stesse: “The original images were seductive secrets and there was evidence that these images were handled, caressed and cherished. These marks proved the necessity of seduction”. Dimostrare la necessità della seduzione in ogni aspetto della vita quotidiana e riportarlo non solo alla luce mettendo in mostra un mercato erotico alquanto diffuso e singolare al tempo stesso per l’epoca, ma rieditando le immagini attraverso stampe su materiali trasparenti sui quali ogni ombra umana assume tratti erotici: questo è avvenuto durante il vernissage, con corpi che circolavano tra le stampe, visibili su forme nude e sensuali ne assumevano i contorni conturbanti.
Trasparenze e nudità che il fumatore toccava con mano, letteralmente, e che dimostrerebbero la necessità della seduzione. In un’epoca pre-Fidel Castro in cui il rapporto con le immagini premiava il piacere privato al posto di eroi nazionali e monumentali, l’arte era fra le sigarette, negli oggetti di tutti i giorni, disposta a farsi toccare senza necessità di un luogo adibito e particolare. Ed è l’aspetto incarnato e tascabile di questa fruizione del piacere a Cuba che colpisce.
Il richiamo alla seduzione femminile, ad un ipotetico potere dell’harem femminile da conquistare, non convincono. Non sono nuovi. Non sono nuovi i soggetti del piacere. Non c’è uno sguardo femminile sulle donne, sebbene non ci sia ingenuità nei loro sguardi.
Questa parte della mostra si interseca bene con un secondo lavoro sulla riproduzione, in questo caso riprodurre immagini del repertorio fotografico di grandi case di moda (e.g. Miu Miu, Gucci, Prada, etc.) filtrate dall’esperienza dell’artista Kassondra Friedman sui temi sociali (ambiente, genere, etc.) e personali (morte, maternità, volti dell’Atlanta underground).
Se “The Necessity of Seduction” ha messo in mostra la riedizione delle foto originali di Cuba attraverso la pittura di tratti culturali ed etnici assenti nelle immagini ma non nella demografia cubana, “Fashion Impression” re-interroga il rapporto fra fotografia e pittura. Cosa cerca l’artista nel richiamare chiaramente un certo stile fotografico nei colori, abiti, acconciature, dei suoi ritratti dipinti? Cosa non può imitare la pittura della fotografia? Cosa non può rivelare la fotografia della realtà (psicologica)?
Kassondra Friedman non è nuova al mondo della moda. Ha studiato Fashion Design e il suo ‘fashion impressionism’ chiaramente allude alla possibilità di accogliere materialismo, spiritualità e sogno.
I suoi ritratti sembrano costantemente advertisements, cool e intimisti allo stesso tempo. Potrebbero stare bene nell’onirica Dorothy Circus Gallery di Roma così come potrebbero essere stati ispirati dalle sinuosità delle heroines di Bettina Rheims.
www.instagram.com/echo_contemporary_art