Nella sede londinese di Grosvenor Hill, Gagosian inaugura “The Sad Zither”, la prima personale europea dell’artista cinese Hao Liang, con 14 emozionanti opere realizzate negli ultimi due anni.
Dopo la rassegna newyorkese del 2018, la galleria americana torna a puntare sul pittore di base a Pechino che si presenta al pubblico britannico con una serie di tele ispirate alla letteratura e alla poesia. Si tratta di grandi dipinti in cui la figura umana si perde in paesaggi umidi e lunari. Il titolo della mostra, “The Sad Zither”, è preso dall’omonimo breve componimento di Li Shangyin:
Un simile sentimento non può essere rievocato; sembrava perso da tempo, anche quando lo si provava allora.
In tre opere del 2021 dedicate a questa figura letteraria e politica della dinastia Tang, Hao traduce in pittura alcuni suoi componimenti, adoperando uno stile in bilico tra impressionismo e astrattismo. Il tema dell’emozione e del suo rapporto con tempo e natura fa da filo conduttore ai dipinti e ai riferimenti letterari scelti da Liang, che vanno da Dante Alighieri, allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, ai poeti cinesi Tao Yuanming (365-427 ca.), Li Shangyin (813-858 ca.) e Du Mu (808-852 ca.).
L’immediata delicatezza della resa pittorica deriva da una rivisitazione contemporanea della tradizionale pittura a inchiostro cinese, la cosiddetta tecnica “guohua”. Si tratta di un processo particolarmente laborioso, che richiede da uno a due mesi per completare un solo dipinto. Su una tela in seta, l’artista stende decine di strati acquosi di colore per ottenere la tonalità desiderata, di solito un grigio terroso, tipico di questo stile. La tonalità che ne risulta fa trasparire un silenzioso pallore che si materializza via via nell’indelebile traccia dell’atmosfera e dei sottili riferimenti narrativi e allegorici che la abitano.
Classe 1983, Hao è uno degli artisti cinesi più affermati della sua generazione: oltre ad aver figurato nel padiglione centrale della 57esima Biennale di Venezia, le sue opere sono conservate in grandi musei internazionali come il Metropolitan Museum of Art di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Kadist di San Francisco e il Bonnefantenmuseum di Maastricht. I colti riferimenti letterari si riflettono nell’esperienza vissuta degli ultimi anni, anni che Hao ha trascorso nel duro isolamento del lockdown cinese. Inquietudine, solitudine, utopia abitano infatti i suoi dipinti più recenti. In Gatha by Ikkyū (2022) ci si presenta un paesaggio paludoso con tre figure lontane che si perdono nell’inquietante sfondo di nuvole scure. Le presenze enormi e minacciose degli alberi in primo piano vengono trafitte da una debole linea di sangue che delimita l’orizzonte. Divine Comedy II (2022) riflette l’ammirazione del pittore per l’Inferno di dantesco. In questa tela rappresenta una figura che cammina come schiacciata da un tremendo peso verso un gruppo di alberi spogli in un paesaggio arido. L’intera composizione è attraversata da un fitto reticolo che ne accentua il senso di costrizione.
Le opere di Hao Liang riprendono lo spirito tradizionale cinese di “evocare un’immagine pittorica in una poesia e sperimentare un sentimento poetico in un dipinto”, restando però testimoni di un’ingombrante contemporaneità che aleggia come fumo sottile tra acqua e inchiostro.
HAO LIANG,“The Sad Zither”, Gagosian Opening reception: 9.02.2023 – 18.03.2023, Grosvenor Hill (London)
https://gagosian.com/exhibitions/2023/hao-liang-the-sad-zither/