Con oltre 100 opere la National Gallery esplora il paesaggio estetico configuratosi in Europa fra il 1886 e il 1914 circa
“Sulla scia delle innovazioni dell’Impressionismo è apparsa una miriade di artisti con una prospettiva più radicale che ha ridisegnato il paesaggio estetico in Europa attorno al 1900. La mostra esplora in modo ampio questa straordinaria generazione. Attraverso una superba selezione di opere d’arte prestate da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Molte delle quali visitano il Regno Unito per la prima volta“. Così Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery di Londra, presenta After Impressionism: Inventing Modern Art. La grande mostra in programma dal 25 marzo al 13 agosto nel museo londinese. Con un centinaio di dipinti e sculture di artisti del calibro di Cézanne, Van Gogh, Rodin, Picasso, Matisse, Klimt, Käthe Kollwitz, Sonia Delaunay, Kandinsky e Mondrian.
Grazie a prestiti da musei e collezioni private di tutto il mondo, la mostra presenta molti capisaldi dell’arte in un periodo che va dal 1886 al 1914 circa. Esplorando i temi principali dello sviluppo delle arti visive europee di quest’epoca. Dalla rottura con la rappresentazione convenzionale del mondo esterno alla nascita di linguaggi visivi con un’enfasi sulla materialità dell’oggetto artistico. Espressa attraverso la linea, il colore, la superficie, la tessitura, il disegno. Qualche esempio? La Danza di André Derain, Le ballerine nel foyer di Edgar Degas, Le grandi bagnanti di Paul Cézanne. E poi Il letto di morte di Edvard Munch, e Nudo femminile di Lovis Corinth. Un clima “che può rivendicare di aver rotto i legami con la tradizione e gettato le basi per l’arte del XX e XXI secolo”, ha commentato MaryAnne Stevens, co-curatrice di After Impressionism: Inventing Modern Art.