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Le collisioni fotografiche risolte di Claudia Calegari a Milano

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Claudia Calegari, Intermittenze, 2022

Milano. Venerdì 21 aprile alle ore 18,30 in occasione del finissage della mostra Intermittenze presso lo showroom Pedini, la fotografa milanese accompagnerà il pubblico alla scoperta della sua ricerca.

Capita che le immagini si scontrino, collisioni volontarie e rigeneratrici. Incidenti iconografici che attivano nuovi paesaggi, prima inesistenti. E probabilmente non è importante conoscere il punto di partenza, perché l’obiettivo è proprio quello di dissimulare l’origine e aggrovigliare la matassa.

È inevitabile la violenza dello scontro, una forza necessaria e potenzialmente benigna, ma nelle fotografie di Claudia Calegari non rimane traccia della ferita, è una collisione risolta e ormai pacificata.

Le inquadrature evitano tagli didascalici; l’uomo sembra escluso dal rettangolo fotografico e anche il paesaggio della food valley si fa irriconoscibile.

Lo spettatore è un protagonista attivo, ha di fronte a sé degli indizi che deve raccogliere.

Claudia Calegari, Intermittenze, 2022

Calamite che attraggono altri corpi a ricomporre un’unità; sono frammenti spesso sfuocati, particelle macroscopiche che necessitano di altre immagini e altra materia.

Claudia Calegari è una fotografa professionista, spesso lavora su commissione per restituire un prodotto, l’immagine del gusto, l’illusione dell’appartenenza, la fragranza dell’effimero. Ed è questo il dato di partenza, una selezione dal proprio archivio, la scelta di poche fotografie, anzi di dettagli che vanificano la funzione dell’immagine iniziale.

Nel progetto Intermittenze, fotografie inedite vengono affiancate a questi dettagli, divagazioni geografiche e formali che non rispondono alla logica della committenza o del mercato.

Immagini differenti che risvegliano affinità elettive, come se lo scontro non fosse accidentale, ma richiesto da entrambe le parti, un modo per emanciparsi dal proprio ruolo e affondare in un paesaggio illusorio.

In questo modo Calegari coinvolge il pubblico, che viene catapultato in un labirinto dove le immagini ricostruiscono una geografia forviante.

Gli archivi sono realtà mobili e soprattutto riattivabili, possono esplodere e riposizionarsi per modificare il proprio rapporto con il mondo.

Calegari sfrutta questa duttilità e immagina soluzioni combinatorie che confondano le carte.

Una foglia oro e trame vegetali, liquidi alcolici e specchi d’acqua rarefatti, terriccio e dune commestibili.

Non sono che parole accostate tra loro, scontri linguistici a formare frasi che emettono suoni, quel rumore di paesaggi che sbattono e urtandosi si assestano su nuovi equilibri.

Il proprio lavoro come contenitore a cui accedere senza remore per creare intermittenze, per sfidare la sua versatilità e innescare collisioni inedite.

Claudia Calegari, Intermittenze, 2022

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