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Dal Surrealismo al ‘Ciclo dei fossili’: Enrico Donati tra New York, Parigi e Milano

Enrico Donati, Barometro, 1951-1952
Enrico Donati, Barometro, 1951-1952

Il prossimo 9 maggio inaugura da Studio Gariboldi a Milano una mostra dedicata a Enrico Donati che attraversa le fasi più importanti del percorso creativo dell’artista tra New York, Parigi e Milano, ponendo l’attenzione sul suo stile unico e originale sviluppato durante l’espansione del Surrealismo, dagli anni ‘40 fino agli anni ‘60

Enrico Donati nasce a Milano nel 1909 e si stabilisce ben presto a New York, sua città elettiva. Il viaggio artistico di Donati parte da una profonda passione per la musica e dall’interesse per l’arte indiana del Nord America. Durante gli anni ‘30 attraversa il Sud-Ovest degli Stati Uniti e visita il Canada. È del 1939 il suo trasferimento a New York, per portare al sicuro la famiglia alla vigilia della Seconda guerra mondiale.

Donati inizia la sua carriera artistica negli anni ‘40 all’interno del mercato dell’arte americano. A New York si dedica alla pittura e nel ‘44, durante la sua prima mostra presso la Passedoit Gallery, conquista l’attenzione di André Breton. Nel 1945, il poeta e scrittore, gli dedicherà un intero capitolo all’interno del libro Le Surréalisme et la peinture. Nel ‘47, a Parigi, collaborerà insieme a Marcel Duchamp all’ultimo grande appuntamento pubblico del gruppo surrealista, la mostra “Exposition International du Surréalisme” alla Galerie Maeght. In questi anni, sia New York che Parigi, rispettivamente alle Durand-Ruel Galleries (1945-46-47) e alla Galerie Drouant-David (1947), saranno le sedi di altre mostre personali dell’artista. Dopo il periodo di scambi artistici con i più grandi protagonisti del Surrealismo, Donati decide di imporre alla sua speciale espressività una rigidità geometrica, talvolta molto vicina all’astrazione. L’artista si dedica a opere più gestuali, introducendo l’utilizzo di un impasto di pittura e olio di trementina che, steso in maniera casuale, raggiungeva consistenza plastica una volta asciutto. Sarà ancora Parigi, nel 1949, ad accogliere le sue opere di ampie dimensioni alla Galerie Weil.

Milano è la terza città importante per la vita artistica di Enrico Donati. L’incontro con Lucio Fontana, nel suo studio in Corso Monforte 23, sarà l’inizio del coinvolgimento nelle iniziative del gruppo spazialista con la sottoscrizione del Manifesto del Movimento spaziale per la televisione del 1952, e del manifesto Lo spazialismo e la pittura italiana nel secolo XX del 1953. Sempre a Milano Donati espone alla Galleria del Milione nel ‘50 e alla Galleria del Naviglio nel ‘52. Con la metà degli anni ‘50 le opere di Donati si relazioneranno sia con l’espressionismo astratto d’oltreoceano, sia con l’arte informale europea.

Questa volta è New York che lo conferma nelle gallerie Alexandre Iolas (’52) e Betty Parsons (’54 ’55 ’59), mentre durante gli anni Sessanta inizia un’importante collaborazione con la Staempfli Gallery. Negli anni ‘80 il tema del “fossile” conquista la sua attenzione, diventando sintesi iconografica nel “Ciclo dei fossili”, in cui Donati passerà dalla monocromia al colore, circoscritto a una gamma elegante e selettiva di rossi e di toni terrosi.

L’opening della mostra avverrà all’interno dell’evento GALLERIE A PALAZZO il 9 maggio dalle 10.00 alle 20.00 con l’apertura in contemporanea di otto gallerie all’interno di palazzo Cicogna a Milano:

-Studio Gariboldi
Enrico Donati. New York Parigi Milano

-Galleria Christian Stein
Paladino

-Matteo Salamon Old Masters
Andrea Bonaiuti. Un polittico riassemblato

-Giuseppe Piva Japanese Art
Sguardi animali. Natura e simbolismo in sei secoli di arte giapponese

-Longari Arte Milano
Un Compianto ligneo Lombardo di fine Quattrocento

-Lorenza Salamon Fine Art
Margherita Leoni. Aurea Plantae

-Martelli Fine Art con NP-Viewing Room
Alighiero Boetti: voli pindarici

-Studio Giangaleazzo Visconti
Bill Viola

ENRICO DONATI | NEW YORK PARIGI MILANO
9 maggio – 9 luglio 2023
STUDIO GARIBOLDI
Corso Monforte 23, Milano

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