Per chi ancora non lo sapesse l’acronimo NoLo (Nord di Loreto) identifica il vitalissimo quartiere milanese fuori dai bastioni, area multietnica fiorita intorno al parco Trotter, entrata a far parte dell’elenco ufficiale degli 88 Nuclei di identità locale (Nil) in seguito a una decisione del Consiglio Comunale del 19 febbraio 2019: NoLo è laboratorio all’aperto di arte pubblica e diffusa in diversi luoghi. E nel 2019 è nata anche BienNolo, la Biennale “quartierale” d’Arte contemporanea, ideata da Carlo Vanoni, che è una versione ridotta dell’internazionale “Manifesta” riadattata su scala locale, dove si incita a vivere con leggerezza il peso della quotidianità e a condividere processi comunitari, coesione sociale, partecipazione, impegno e volontà di vivere meglio nella propria città è l’obiettivo principale dell’evento che coinvolge tutto il quartiere per una rigenerazione culturale di Milano.
Dopo la prima edizione con un titolo in greco Eptacaidecafobia (paura del numero 17), la seconda in latino Nunc est bibendum (È il momento di brindare) nel 2021, la terza BienNoLo si presenta con un titolo in aramaico Talitha Kum (Alzati fanciulla), una esortazione a reagire all’apatia asfittica del nostro tempo rivolta sia al singolo che alla società, aprendo al pubblico dal 2 a 11 giugno con ingresso gratuito.
Nel titolo musicale c’è l’esortazione alla rinascita, a vivere il presente con maggiore ottimismo, a riscoprire il piccolo che ci circonda come dispositivo di nuova consapevolezza sociale. L’impegnativa esortazione di Gesù ripresa dal Vangelo di Marco (Mc 5,21-43) riferendosi all’episodio della resurrezione della figlia di Giairo, recita: “Presa la mano di una bambina Gesù disse Thalitha kum che significa, “Fanciulla, io ti dico alzati”, e Vanoni non delude – del resto l’aveva promesso in conferenza stampa della scorsa edizione di BienNolo che avrebbe trovato per la terza un titolo in aramaico, e così è stato fatto, fedele com’è al suo principio di non usare la lingua inglese, come quasi sempre avviene nelle manifestazioni internazionali.
Il curatore, quest’anno, è Giacinto di Pietrantonio, instancabile talent scout, intuitivo critico d’arte e storico dell’arte, professore amatissimo prima all’Accademia di Brera a Milano e ora attivo in altri atenei italiani, appassionato curatore indipendente; erede di Harald Szeemann, che in conferenza stampa ha esordito: “Parlo a braccio e quindi vado a braccetto con gli artisti”.
E in questo motto si riassume il suo obiettivo di mettere a confronto 27 personalità di ieri e di oggi, i maestri come Enzo Mari (1932-2020), Corrado Levi (1936) Alberto Garutti (1948), Gino De Dominicis (1947- 1998) fino al collettivo artistico Luca Rossi del 2009, che si distingue per pungenti testi critici rivolti al mondo dell’arte, riuniti insieme in questo parterre semiserio per rispolverare uno spirito comunitario in un quartiere complesso, soprattutto dopo la pandemia e la persistente precarietà che stiamo vivendo in questo tempo così agitato sotto l’idea di una possibile terza guerra mondiale.
BienNolo si snoda intorno a tre paglioni: quello centrale è lo spazio Mosso Milano (via Angelo Mosso 3), un luminoso e ampio edificio antistante il parco Trotter, sede di istituti scolastici dove studiano ragazzi provenienti da diverse parti del mondo, già riconosciuto luogo d’integrazione culturale. Gli altri padiglioni sono in nuove location Spazio Hasita (via Giulio Corrado Venini 58) e Munimor (via Marocco 3), dove gli artisti espongono opere che dovrebbero fare alzare la l’eterna fanciulla, ovvero l’Arte capace di attivare processi inclusivi all’insegna dell’integrazione sociale.
A BienNoLo si scoprono opere, tecniche e linguaggi differenti che ci invitano a riflettere sui cambiamenti socio-culturali del nostro presente. C’è di tutto un po’ e di tutti i gusti, tendenze e correnti più o meno consolidate, tante le sculture e dipinti che nel bene e nel male ci rispecchiano. Carlo Vanoni, presidente di Associazione BienNolo, in conferenza stampa ha detto: “BienNolo 2023 attua quello che il sociologo francese Michel Maffesoli chiama ‘radicamento dinamico’. Un profondo radicamento territoriale nel quartiere di NoLo da cui prende il nome e, al contempo, un viaggio nell’altrove attraverso l’arte contemporanea”. E ancora “quartierale va inteso come luogo di comunità, della coesione sociale, ma anche (ed il radicamento dinamico ) come apertura verso le altre culture”.
L’obiettivo inclusivo all’insegna di arte socialmente utile è sempre stata la caratteristica di BienNolo, ma quest’anno la mostra di arte contemporanea è più ambiziosa con il contributo di Fondazione Comunità e prevede un più ampio coinvolgimento, non soltanto di circa trenta artisti, ma soprattutto delle scuole del quartiere con un ricco programma di lezioni-gioco e laboratori-spettacolo, tutti gratuiti, e non ultimo il finanziamento di borse di studio per la prosecuzione di studi artisti di giovani talenti con background migratorio per un valore di 3000 euro. Questa benefica iniziativa è intitolata alla memoria della professoressa Giovanna Grati (madre di Carlo Vanoni), e il finanziamento è stato ottenuto con il contributo di Fondazione di Comunità Milano, Sud Ovest, Sud Est Adda Martesana destinato agli alunni meritevoli delle scuole del quartiere di NoLo, Associazione BienNolo, la partnership di Trenonord S.r.l e RETI S.p.a , con il patrocinio del Comune di Milano.
Tommaso Sacchi, Assessore alla cultura del Comune di Milano, presente virtualmente in conferenza stampa con un video-massaggio ha commentato: “Questa biennale “di quartiere” si radica profondamente nel territorio, nutrendo e arricchendo la comunità locale, mentre si apre con slancio alle culture altre, un viaggio artistico che supera i confini dell’ovvio e ci guida verso l’inesplorato ma è che allo stesso tempo una celebrazione di bellezza e significato che invita tutti ad abbracciare l’arte contemporanea come strumento per il cambiamento e la consapevolezza”.
L’arte è per tutti e di tutti, e il motto di BienNolo e in questa edizione non viene meno al suo impegno culturale –formativo e divulgativo proponendo nell’Ex Chiesetta del Parco Trotter (dal 6 al 9 giugno) un ciclo di incontri, come nelle edizioni precedenti, conferenze con curatori e storici dell’arte conosciuti al grande pubblico, pronti a spiegare i linguaggi dell’arte contemporanea, dalle molteplici forme, contenuti e poetiche, meno ostica di quanto si possa pensare. Non mancano le visite guidate all’esposizione , condotte da Felicia Guida tutti i giorni dalle 18.30 dal 2 al 10 giugno, e l’esperienza d’arte HABITAT – abitazioni d’artista (Sostenuta da The Way Magazine), proposta da studio Pace10, in occasione di BienNolo che il 10 e 11 giugno apre al pubblico le porte delle abitazioni private, studi, cortili e giardini d’artisti del quartiere
Anche il catalogo (pubblicato da Postmedia books) è un progetto è inclusivo e partecipativo, poiché agli studenti della Scuola di Comunicazione e Didattica dell’arte – corso Visual Cultures e Pratiche Curatoriali dell’Accademia di Brera – è stato affidato il compito di redigere i testi critici sulle singole opere e su protagonisti in mostra a BienNolo. Sono schede utilissime per saperne di più sulle opere e gli artisti in mostra che accompagnano il pubblico a dentro il viaggio nell’arte che tramite QR Code, sia in catalogo che a fianco delle opere esposte in questa rassegna “quartierosa” e rosa come la locandina della manifestazione e la copertina del catalogo – un neologismo per indicare un quartiere generoso di interventi artistici, esposizioni, con un programma di laboratori concepiti per gli Istituti Comprensivi Paolo e Larissa Pini e Giacosa Milano, e visite guidate di arte come dispositivo di nuove conoscenze condivise, attraverso opere di artisti di differenti generazione, esperienze, formazione e poetiche, uniti dall’obiettivo di smuovere processi collaborativi e dinamici con il quartiere e ben radicati nel territorio milanese.
La quarta location è in transito perenne tra un centro e una periferia, in un luogo itinerante già sperimento con successo nel 2021; è una carrozza del treno in grado di trasportare il fruitore in viaggio fisico e metaforico da una dimensione reale a una immaginaria. L’arte in carrozza quest’anno si ripete all’interno di una vagone del nuovo treno Caravaggio di Trenord, che durante i giorni della Biennale circolerà sulla linea Milano-Brescia-Verona, peccato non includere anche Bergamo, dato che è capitale della cultura 2023 gemellata con Brescia.
L’installazione site-specific di Danilo Sciorilli (1992), intitolata Mentre tutto va dove deve andare è stata realizzata con gli adesivi e configura un cielo stellato, in cui si vede un angelo che vola sul piano superiore della carrozza. Sottobraccio l’angelica apparizione porta con sé un segmento di un binario, simile a una scala a pioli: una metafora per il viaggio che è la vita dell’uomo, teso verso l’infinito per superare il limite della sua finitezza. Sul treno Caravaggio ci sono anche due video-animazioni trasmessi anche su tutti gli schermi dei treni Trenonord, che compaiono inaspettatamente nella normale programmazione fatta di avvisi di corse e messaggi pubblicitari. Ogni giorno durante il periodo indicato, una guida autorizzata da BienNolo a bordo della carrozza racconterà le caratteristiche e i contenuti dell’istallazione artistica, davvero anomale ma curiosa. Gli interessati possono verificare giorno dopo giorno sui canali Social o tramite notifiche ricevute sull’App di Trenonord, le tratte e gli orari in cui viaggerà la carrozza che trasporta l’opera al nostro sguardo, spalancato sulla libertà espressiva e potenziale creativo dell’arte per esprimere idee ed emozioni sopite dal peso del tempo, per favorire il dialogo e la comprensione tra individui e comunità.