“Si parla di musei, della gente che li visita, di come ci perdiamo in un museo. Adoro i musei”, così lo scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura, descrive la sua rubrica, appena inaugurata sulla nuova versione della rivista FMR. E in autunno, al Labirinto della Masone di Fontanellato (Parma), aprirà una mostra di Pamuk in veste di illustratore.
FMR, rinata dalle sue ceneri, presenta i numeri 2023 a Villa Farnesina a Roma, da due anni sede del Centro Linceo per la ricerca sui beni culturali presso l’Accademia Nazionale dei Lincei. Ma anche sito legato al ricordo del grande collezionista ed editore. Franco Maria Ricci fu tra i primi estimatori di Villa Farnesina e degli affreschi di Raffaello; tanto che li ospitò in una delle edizioni della rivista.
Il primo numero di FMR del 2023, quinto della nuova serie, si arricchisce di una presenza speciale: “Il signor PA va al museo”, ovvero una rubrica fissa, il racconto di un protagonista creato appositamente da Orhan Pamuk, primo scrittore turco ad aver ricevuto il Nobel per la letteratura nel 2006. Spiega Pamuk: “PA mi assomiglia: è un docente a New York come me; e come me ama i musei”. Lo scrittore è egli stesso fondatore del Museo dell’innocenza, il museo letterario, con sede a Istanbul, ispirato all’omonimo romanzo di Pamuk.
Nel numero primaverile di FMR, il protagonista PA (che è anche un omaggio al Palomar di Italo Calvino, come spiega Pamuk) va al museo Metropolitan di New York, dove esplora le vedute di Roma di Giovanni Paolo Panini. Orhan Pamuk (che, confessa, da bambino voleva fare il pittore) in autunno porterà la sua opera da illustratore in una mostra che si terrà nella sede del Labirinto della Masone; come annunciato dal direttore del Labirinto e direttore responsabile di FMR, Edoardo Pepino.
A dicembre del 2021 FMR uscì con il nuovo numero zero, in seguito al riacquisto da parte di Laura Casalis, vedova di Franco Maria Ricci. Sembra che nulla o quasi sia cambiato nello stile della “rivista più bella del mondo”. Racconta Laura Casalis durante la presentazione a Villa Farnesina: “L’abbiamo resuscitata. Franco ci teneva a recuperare il marchio e, pochi mesi dopo la sua scomparsa, ci sono riuscita io. Ora è una specie di frutto della serendipità: leggo qualcosa di interessante e da qualche parte arriva un’altra ricerca e così via”.
Lucia Tomasi Tongiorgi, Accademica del Lincei che collaborò con l’amico Franco Maria Ricci per la rivista KOS, ha ricordato l’interesse dell’editore per il rapporto fondamentale tra arte e scienza.
