Questa estate il paesaggio italiano è l’opera d’arte. Tra gli interventi di arte diffusa e in relazione al territorio ci sono quelli di Angelo Caruso, social artist, già noto a Milano per Color Earth Linea Rossa (2019-2021), composto di papaveri rossi incastonati nello spartitraffico in Viale Monza. Caruso è un agitatore estetico che dal 2000 propone opere di arte pubblica partecipata in diversi luoghi anche decentrati a Milano, volti alla rigenerazione urbana con l’obiettivo, in maniera ludica e poetica, di porci domande sulle criticità del presente e sulla necessità di spazi comunitari.
L’artista, per l’estate 2023 ha ideato un cammino “artistico” immerso nel borgo di Il Castagno d’Andrea, che ha dato i natali ad Andrea del Castagno tra i protagonisti della pittura fiorentina del XV secolo. Il Borgo è ai piedi del massiccio del Monte Falterona, è tra i più suggestivi della montagna fiorentina, e per questo considerato patrimonio indiscutibile tutelato nell’area protetta del Parco Nazionale.
Il progetto di arte per il paesaggio, promosso da tutte le associazioni culturali presenti nel territorio, trova nel Comune l’appoggio finanziare anche per il prossimo anno, con i fondi del PNRR, Attrattività dei Borghi Storici, con l’obiettivo di trasformarlo in un nuovo riferimento artistico per accrescere, attraverso l’arte contemporanea, i valori culturali del luogo.
Dal 15 luglio al 27 agosto si potranno visitare le 10 istallazioni d’arte contemporanea in tutto il Borgo, disseminate tra castagneti, abeti , pini, faggi, ruscelli e angoli fiabeschi a Il Castagno d’Andrea. Per il Parco del Monte Falterona, Angelo Caruso neo-situazionsita, conosciuto per i numerosi interventi nei luoghi urbani e naturali, fedele al concetto di arte come prassi collettiva, racconta in questa intervista il suo progetto di percorso di arte ambientale.
Questo non è il primo intervento di Arte ambientale che promuovi a Castagno D’Andrea (Firenze), però “Percorsi d’Arte nel Falterona” è molto più ambizioso dei precedenti, come nasce e quali sono gli obiettivi ?
L’ambiente che avvolge tutto il territorio ha una potenzialità unica in Italia, tutti gli artisti e i critici che ho condotto in questi luoghi sono rimasti abbagliati, specialmente il percorso alla Grotta delle Fate, un luogo incantevole di una magia seducente. L’idea è di istituire, da parte degli Enti preposti, un percorso artistico ambientale, che porta alla Grotta delle Fate con istallazioni d’arte contemporanea, offrendo esperienze culturali innovative, dando la possibilità a chi accede di scoprire il misterioso legame che lega arte, al luogo e paesaggio. Gli artisti progettano opere site specific, immergendosi e relazionandosi con il luogo circostante, seguono un processo creativo soggettivo, tutti agiscono nel rispetto e conoscenza del territorio, traendo da questi ispirazione e suggestioni. La Grotta delle Fate è un naturale percorso didattico, un ambiente con caratteristiche morfologiche, botaniche straordinarie che custodisce tracce di diversi animali selvatici presenti nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi e Monte Falterona. Nel 2021 per la prima volta ho invitato l’artista Pino Lia , che ha realizzato nella grotta l’istallazione Cono di confine. L’intervento è diventato meta fissa per tutti gli escursionisti della Montagna. Per l’estate 2023 ho coinvolto tutto il Borgo sia per l’ubicazione delle istallazioni, sia dei proprietari nel concedere la location e gli abitanti, anche i giovani si sono resi disponibili nell’ aiutare gli artisti per la realizzazione delle loro opere. Uno degli obiettivi che mi sono dato è il rapporto con l’Accademia di Firenze, è già quest’anno la docente Marcella Anglani ,critica e storica dell’Arte, ha scritto la presentazione dell’evento. Per i prossimi anni si prevede per la rassegna nel Borgo il coinvolgimento dei giovani artisti dell’Accademia del corso di scultura.
Il Castagno d’Andrea è tra i luoghi più suggestivi incastonato ai piedi del Monte Falterona , nel cuore dell’area protetta del Parco Nazionale che tra gli altri sentieri, traccia attraverso installazioni artistiche un percorso di elevazione spirituale, quanti e quali artisti hai coinvolto in questa iniziativa aperta al pubblico dal 15 luglio al 27 agosto?
Ho coinvolto 10 artisti, tutti con una grande esperienza alle spalle, Cristian Biasci e Edoardo Malagigi, docenti dell’Accademia di Firenze, Pino Gori e Ira Becocci docenti di Arte al liceo artistico e Simone Scopetani tutti vivono nell’aria fiorentina, Manuela Carrano, Francesco Garbelli e io siamo di Milano, Lorella Salvagni artista mantovana, conosciuta per le sue grandi istallazioni nell’acqua e Katherine Desjardins docente dell’Accademia di Chicago.
Puoi descrivere le opere in relazione al luogo in cui sono concepite ?
Tutti gli artisti hanno scelto il luogo dove istallare le opere confrontandosi con i proprietari come Ira Becocci che nel suo Bestiario del bosco si è fatta dire quali animali erano i preferiti da posizionare sui pali dei vari proprietari coinvolti. Lorella Salvagni nel suo PERDERSI la notte più lunga, ha voluto far rivivere la notte del 13 aprile del 1944; quello tragico dell’eccidio di 8 persone. Anche Katherine Desjardins ha scelto la casa natale di Andrea del Castagno e si è ispirata all’affresco dell’Ultima Cena. Francesco Garbelli ha scelto il giardino Annigoni con l’opera Corpi della terra, una scultura di seduta pubblica fatta di sagome stilizzate coperte da un tappeto di trifoglio nano. Pino Gori presenta nel giardino della campana Unioni una stazione di sosta, un osservatorio, un rifugio un luogo di incontro. Edoardo Malagigi ha scelto di avvolgere il suo Drago al veleno realizzato con tetrapac di recupero in una sorta di animale fantastico che si arrampica, incurva e si arriccia con la coda alla Chiesa. Simone Scopetani si fa ispirare dal muro dove 2 grandi chiocciole di gesso evadono dal giardino chiuso dalla rete verso la libertà. Cristian Biasci ha scelto 5 tronchi innestandoci altrettante sculture associati ai 5 sensi. Manuela Carrano espone opere vicino agli alberi che contengono al loro interno immaginarie stanze. Io ho ideato al Centro Visite del Parco Fluid Rainbow, una scultura fluida realizzata con 1500 rametti raccolti nei Parchi dai colori dell’arcobaleno che si avvolge come un’onda di Pace.