Il giudice del tribunale di Pesaro ha prosciolto tutti e 18 gli imputati nel ramo marchigiano dell’inchiesta sui presunti falsi di Gino De Dominicis
Il fatto non sussiste. Con questa motivazione il giudice del tribunale di Pesaro Giacomo Gasparini ha prosciolto tutti e 18 gli imputati nel ramo marchigiano dell’inchiesta sui presunti falsi di Pesaro. Dichiarando prescritti gli altri reati ad essi imputati. Dal traffico di opere d’arte alla ricettazione, alla truffa. L’inchiesta era nata nel 2012 dopo la denuncia presentata da una parente dell’artista e dall’Archivio Gino De Dominicis con sede a Foligno. I quali additavano la Fondazione Gino De Dominicis, con sede a Roma, presieduta da Vittorio Sgarbi. Accusandola di aver immesso sul mercato opere false dell’artista, corredate da false autentiche.
Sgarbi, assieme a Duccio Trombadori, era già stato giudicato dalla Procura di Roma, assolto perché “il fatto non costituisce reato“. Ora gli altri imputati, fra i quali la vicepresidente della Fondazione Gino De Dominicis, Marta Massaioli, sono passati dalla corte marchigiana, competente per territorio. Secondo l’Archivio di Foligno, le uniche opere di De Dominicis autentiche sarebbero quelle inserite nel proprio catalogo, che ne conta circa 800. Il giudice ha anche disposto la restituzione ai proprietari di tutte le opere ritenute false o falsamente autenticate, già sequestrate dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio.