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Addio Mimmo Rotella

«Strappare manifesti dai muri è la sola compensazione, l’unico modo di protestare contro una società che ha perduto il gusto del cambiamento e delle trasformazioni favolose.» Aforisma, Mimmo Rotella.

Si è spento ieri, 8 Gennaio 2006, a Milano all’età di 88 anni, dopo una intensa vita artistica, Mimmo Rotella, uno dei piu’ importanti pittori italiani del ‘900, esponente di spicco della corrente artistica “Nouveau Realisme”.
Rotella nasce a Catanzaro il 7 Ottobre 1918. Dopo la scuola media si trasferisce a Napoli per intraprendere gli studi artistici. Nel 1945 si trova a Roma. Qui conduce ricerche ed esperimenti in varie direzioni: fotografie, foto-montaggi, decollages, assemblages di oggetti eterogenei, poesia fonetica (questo particolare tipo di componimento, che egli stesso denomina “epistaltico”, da “epistaltismo”, che altro non è se non un neologismo privo di senso, nasce dall’insieme di parole, anche inventate, di fischi, suoni, numeri e iterazioni onomatopeiche) e musiche primitive.
Nel 1951-52 é negli Stati Uniti grazie ad una borsa di studio in qualità di “Artist in Residence”, presso l’Università di Kansas City. Tornato in Italia, a Roma, nel 1953, ha un lungo periodo di crisi, durante il quale interrompe la produzione pittorica. Convinto che tutto in arte fosse già stato fatto, ha improvvisamente quella che egli stesso definisce “illuminazione Zen”: la scoperta del manifesto pubblicitario come espressione artistica, come messaggio della città. Così nasce il décollage, incollando sulla tela pezzi di manifesti strappati per strada, adottando il collage dei cubisti e contaminandolo con la matrice dadaista e dissacratrice dell’objet trouvé.
Nel 1954 Emilio Villa lo invita ad esporre in una mostra collettiva i suoi manifesti lacerati. Le opere di Rotella si impongono subito all’attenzione della critica e del collezionismo d’avanguardia ed a questa prima mostra ne seguono molte altre. Nel 1961 partecipa su invito del critico francese Pierre Reastany al gruppo Noveaux Rèealistes.
Nel 1963 realizza le prime opere di arte meccanica (Mec_Art) stampando immagini fotografiche su tela emulsionata.
Alla fine degli anni ’60 realizza gli artypoplastiques, prove di stampa, colori, percezioni, riportate su rigidi supporti di plastica. Una serie notevole di mostre dagli anni sessanta in alcuni dei magggiori musei del mondo, lo consacrano come uno dei più importanti artisti italiani del novecento. Rotella si é imposto per avere fatto dell’arte un comportamento.

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