Scoperte, emozioni, ricordi e desideri sono l’essenza di viaggi e vacanze, di cui l’estate è la stagione per antonomasia: AD Italia la celebra trasformando il numero di luglio/agosto in un ispirante Diario d’estate.
Tra i numerosi articoli in Saluti e baci, a cura di Valentina Raggi, 12 designer narrano con fotografie e testi le loro mete predilette o a cui sono particolarmente legati per i più diversi motivi. A tessere questo racconto che spazia dal Messico a Ravenna, dalla Grecia alle Isole Eolie fino alla Baleari e molte altri luoghi sono Bethan Laura Wood, Piero Lissoni, India Mahdavi, Rooms Studio, Matilde Cassani, Studio Ossidiana, Francesca Lanzavecchia, Benedetta Tagliabue, Michael Abastassiades, Joy Herro (The Great Disegn Disaster), Atelier Biagetti e Objects of common interest.
Nell’intervista qui sotto abbiamo chiesto a Francesca Santambrogio, Head of Editorial Content di AD Italia, di raccontarci AD Italia oggi e il numero ora in edicola, con qualche consiglio per la lettura.
L’edizione italiana di AD viene pubblicata dal 1981. Come è cambiata nel tempo e quali sono oggi le sue principali caratteristiche? Con quale approccio AD Italia racconta oggi arredamento, arte e design?
«AD Italia si è sempre fatta interprete di un linguaggio internazionale ma con il filtro dell’estetica italiana per il design, che è nota nel mondo. È divenuta subito un punto di riferimento di lusso per gli amanti delle belle case e del design, per addetti ai lavori e soprattutto appassionati. Negli anni ha sempre fotografato ma anche anticipato le tendenze, influenzando e orientando il gusto e i cambiamenti della società, e dunque degli scenari domestici. Nel 2021 sono diventata Head of Editorial Content di AD Italia in un momento storico di svolta per l’intera Condé Nast, che ha deciso di mettere in relazione più stretta le redazioni di tutto il mondo, così molti contenuti ogni numero sono prodotti insieme e condivisi rispettando sempre un linguaggio anche visivo coerente con il nostro Paese. Questo nuovo capitolo per AD Italia ha significato mantenere forte una propria identità italiana ma aprirsi a una visione, offerta al lettore, sempre più globale. E l’esperimento ha riscosso grande successo. La rivista ha fatto un cambio di passo per aggiornarsi al tempo di oggi. AD Italia, dal canto suo, ha ulteriormente aperto i suoi orizzonti perché oggi la parola “design” connota campi sempre più disparati, ma tutti fortemente legati a idee di funzionalità e bellezza. Accanto alle case – “le case più belle del mondo” è lo storico claim di AD Italia – e accanto ai servizi dedicati ai nuovi prodotti di design, AD Italia offre racconti che parlano di ricerca, sostenibilità, nuove tecnologie, arte, educazione, verde. Tutti aspetti che alla fine si legano al concetto di casa. Il lettore di AD Italia di oggi mi piace immaginarlo una persona curiosa, certamente amante dell’universo domestico, ma aperto a narrazioni e suggestioni ogni mese nuove. Che non perdono mai di vista il cuore della rivista: parlare di luoghi che fanno stare bene».
«Abbiamo chiesto a 12 amici designer di mandarci una cartolina dal loro posto di vacanza del cuore, con suggerimenti da “insider” su come vivere il luogo. Ne è uscita un’eterogenea carrellata di disegni, collage, fotografie e soprattutto di racconti. Fil rouge di tutti questi luoghi è l’ispirazione creativa che hanno dato ai progettisti: il pavimento di una chiesa per Michael Anastassiades, un dipinto antico per Rooms Studio, i colori del Messico per Bethan Laura Wood, la terra d’Egitto per India Mahdavi, ma anche la bellissima e toccante dedica di Atelier Biagetti alla loro Romagna. La natura e la creatività sono le due componenti fondamentali dei viaggi dei nostri amici progettisti, viaggi fisici, ma anche viaggi di creatività».
«Abbiamo scelto i 12 designer tra i creativi che ci sono più vicini a livello estetico o emotivo e cercando di bilanciare provenienze, età e stile per avere il più possibile un coro di voci diverse».
Può segnalarci un altro paio di articoli particolari all’interno del numero di luglio/agosto di AD Italia?
«È sempre difficile fare una scelta quando si ama tutto il numero che si è con tanta cura confezionato. Ma mi sento di evidenziare Ritorno a casa, la storia di copertina, una bellissima avventura, quella di Nini Bonavoglia, un pugliese giramondo, un uomo internazionale, che a un certo punto sente il richiamo della propria terra e trasforma un complesso contadino in una casa davvero suggestiva, dove crea le proprie ceramiche e le mette a dialogo con importanti pezzi di arte e di design. E poi consiglio di leggere l’ultima pagina, che proprio con questo numero inaugura la rubrica 10 domande che condividiamo con le edizioni europee. E apre le danze l’Italia, con una divertente intervista fuori dagli schemi a un maestro come Michele De Lucchi».