Ma chi l’ha detto che la cultura umanistica è ormai superata e che il Latino è una lingua morta? Presentato a Thalia, Festival internazionale del teatro in lingua Latina e Greca antica, il testo Medeae Daemones diviene ora un fumetto.
I tentativi, in ordine sparso, di vivificare la lingua e la cultura latina stanno a poco a poco dando qualche frutto. Se n’era già accorto il regista Matteo Rovere, che nella serie Romulus aveva scelto di tradurre i dialoghi in proto-latino, una sorta di ricostruzione della lingua originaria dell’antica Roma.
Autore del dramma Medeae Daemones è Stefano Vittori, docente nella scuola pubblica; gli attori che si sono esibiti nel corso della prima edizione di Thalia (che si è svolta a Vicenza nel 2022) sono Marina Garanin e Andrea Alesiani.
Medeae Daemones ha ricevuto due premi nella prima edizione di “Thalia”; successivamente, il lavoro teatrale è stato recitato nel corso del convegno “Lilium 5 – Biduum florentinum latinitatis vivae”, a Firenze, nel 2023. In quel contesto avviene l’incontro con lo sceneggiatore Francesco Vacca, insegnante alla Scuola Romana dei Fumetti, il quale decide di trasporre le vicende di Medea e Giasone in una storia a fumetti. Grazie alla matita di Gabriele Buttafuoco, il progetto prende vita, con testi in Latino come lingua viva.
La storia de I demoni di Medea in versione fumettistica, viene proposta, così, con testo originale latino e traduzione bilingue, italiana e inglese, a fronte. Attualmente in fase di realizzazione (anche con l’aiuto di una raccolta fondi online) Medeae Daemones sarà a breve disponibile in vendita.