Sei arazzi di Alighiero Boetti hanno guidato l’asta di Bolaffi (7 novembre 2023, a Torino), che non ha però trovato un acquirente che incontrasse le richieste per il Nudo sdraiato di Egon Schiele, un’opera probabilmente fuori scala per il mercato italiano.
Era una delle aste più attese dell’anno, almeno in Italia, dove raramente si vedono cataloghi di tale prestigio. A rendere così preziosa la vendita di Arte Moderna e Contemporanea di Aste Bolaffi, in programma il 7 novembre 2023 a Torino, era in particolare il Nudo sdraiato di Egon Schiele, una delle opere più rare mai viste sul mercato italiano. Una gouache, acquerello e matita su carta realizzata dall’artista austriaco nel 1910. Un disegno che per importanza, provenienza e storia espositiva sembrava non avere un prezzo giusto. Tanto che, alla fine, nessuna delle offerte (ferme a 775 mila euro) è riuscita a superare la riserva di Bolaffi, che sta dunque conducendo delle trattative private per vendere l’opera, di qualità museale e probabilmente fuori scala per il nostro mercato.
Non serve che un’occhiata al disegno, difatti, per distinguere il celebre tratto nervoso ed elettrico di Schiele. Esso delinea un corpo di donna privo di veli, adagiato su una superficie che non vediamo, in un contesto ambientale che non vediamo. L’annullamento della prospettiva e l’assenza di un qualsivoglia riferimento spaziale e temporale isola ancor di più il soggetto, qui rappresentato in modo contorto e allungato, così da esaltarne al contempo sensualità e vulnerabilità. Una suggestione ulteriormente accentuata dalla posa, che allunga le curve e favorisce la distorsione delle proporzioni, le quali inaspriscono l’intensità emotiva e la crudezza alla composizione, spigolosa e volutamente disturbante.
La firma, posta esattamente al centro dell’opera, sottolinea forse un legame speciale di Schiele con essa. Sul retro della carta vi è invece l’iscrizione: “Dott. Alfred Spitzer, avvocato di Schiele, ottenne questo disegno probabilmente prima della prima guerra da Schiele. Io l’ho acquistata dalla figlia del dottor Spitzer Hanna nel 1939. Il disegno è stato esposto alla mostra: “2 Collezionisti viennesi” alla Künstlerhaus viennese nel 1937* (senza catalogo). E. Wagner, novembre 1958”.
*segnata erroneamente, in realtà la mostra fu nel 1935
Una frase che riassume in modo perfetto la (parziale) storia espositiva e collezionistica del lavoro, a cui si devono aggiungere almeno altre due esposizioni di assoluto livello: una grande mostra a New York nel 1971 e un’altra organizzata a Torino nel 1974 alla galleria I Portici. Proprio in quest’ultima occasione fu acquistato da un collezionista privato, della cui collezione ha fatto parte per quasi cinquant’anni. E di cui ancora, per un po’, continuerà a fare idealmente parte.
Tra le grandi aggiudicazioni si sono distinti i sei arazzi inediti, identici per forma e soggetto ma diversi per colore, di Alighiero Boetti. Appartenenti alla serie “Ordine e disordine” del 1973. Erano stimati 50-80 mila euro l’uno e alla fine, nel complesso, sono valsi 525 mila euro. Ottimo risultato anche per Nu allongé (Dora Maar), inchiostro su carta realizzato da Pablo Picasso nel 1938, aggiudicato a 82.5 mila euro. Ancora più alto il valore raggiunto da un’altra grande opera in catalogo, ovvero il leggerissimo e sognante Paysan catalan di Joan Miró del 1930, venduto per 110 mila euro, cifra che quasi raddoppia la stima iniziale.
In ambito pittorico hanno raggiunto importanti risultati la Natura morta con pesce e quadro di Filippo De Pisis, firmato e datato al recto in basso a destra, aggiudicato a 45 mila euro. Stesso risultato per Facciate (45 mila euro) di Mario Schifano; sempre del pittore romano, Paesaggi anemico è stato battuto a 37.5 mila euro. Raddoppia la stima una delle due serigrafie di su carta del 1975 di Andy Warhol, intitolate Ladies and Gentleman, valutate tra 8-12 mila euro. La prima è infatti volata a 27.5 mila euro.
Menzione speciale, ancora, per due disegni. Il primo è quello di Henry Moore, Study of One Seated and Four Standing Figures, che ha superato la stima (18-25 mila euro) ed è stato venduto per 33.7 mila euro. Mentre un’altra tecnica mista su carta, Diane et Actéon di Pierre Klossowski, è stata aggiudicata alla cifra sorprendente di 77.5 mila euro, più che doppia rispetto alla valutazione iniziale.