“Finchè ci sono bambini c’è speranza” afferma il critico fotografico Owen Edwards. E Steve McCurry usa la sua macchina fotografica non per fornire una vivida testimonianza di chi sono e dove si trovano, ma con il desiderio di evocare speranza per l’umanità. Ed è questa speranza a dare senso alla mostra di Steve McCurry intitolata proprio “Children”, aperta dal 25 novembre al 10 marzo 2024 nel Sottoporticato di Palazzo Ducale a Genova
Children è la prima mostra tematica di Steve McCurry dedicata all’infanzia. Del resto il tema dei bambini è da sempre caro al fotografo americano, basti pensare alla celebre piccola afgana ritratta in un campo di rifugiati nel 1984, divenuta emblema delle condizioni patite nei territori di guerra prima ancora che le Nazioni Unite stilassero la Carta dei Diritti dei Bambini, entrata in vigore nel 1990.
I bambini immortalati dall’obiettivo di McCurry sono diversi per etnia, abiti e tradizioni, ma esprimono lo stesso sentire con la loro inesauribile energia, gioia e capacità di giocare persino nei contesti più anomali e difficili, spesso determinati da condizioni sociali, ambientali o di conflitto.
Giorgio Sotira (General Manager di Civita Mostre e Musei, partner di Palazzo Ducale) ha fatto presente quanto questa mostra, in un momento storico come quello che più o meno direttamente stiamo vivendo tutti, costituisca un inno contro la violenza: «Questa è una mostra che speriamo abbia un ampio pubblico perchè oltre ad essere bellissima mette in luce quelli che sono i diritti innati dei bambini. Quei bambini che nelle foto di McCurry guardano e ci guardano».
Dall’Afghanistan all’India, dal Messico al Libano fino in Italia, la mostra presenta cento fotografie e descrive la condizione dell’infanzia, fatta di espressività e stili di vita diversi, ma anche di situazioni universali. Bambini profughi o lavoratori, bambini immemori del pericolo che giocano ad arrampicarsi su un cannone o si divertono nel fango, che rincorrono un pallone durante un acquazzone monsonico, o suonano una chitarra realizzata con materiali di scarto.
«Bambini vittime di conflitti, ultimi quelli in Ucraina, ma che malgrado tutto riescono sempre a trovare momenti di esplosioni di energia» ha detto la curatrice della mostra Biba Giacchetti che assieme a Melissa Camilli e l’Art Director Peter Bottazzi hanno reso il Sottoporticato di Palazzo Ducale un meraviglioso palcoscenico attraverso il quale le foto coloratissime di McCurry brillano di una luce abbagliante come quella degli occhi di ogni bambino immortalato. «Children è una di quelle mostre che appartengono allo spettatore – ha continuato la Giacchetti – una mostra assolutamente diverse da tutte». E non ha torto a dire ciò perché grazie alla straordinaria capacità narrativa, ogni immagine è un vero e proprio capitolo di storia che diventa una finestra sulla vita dei soggetti catturati dall’obbiettivo, in questo caso i bambini, capaci malgrado le situazioni di disagio in cui si trovano di trovare sempre curiosità, felicità, adattabilità.
Un viaggio nell’infanzia che si addentra anche in luoghi ai più sconosciuti. I paesaggi di India, Birmania, Giappone, Africa, Messico, Libano, Brasile sono i fondali di un palcoscenico all’interno del quale si entra in contatto con le etnie più lontane, le cui condizioni sociali sono le più disparate. Una mostra che è un viaggio, certo, ma che dà anche spunto a un’importante riflessione, ovvero quella scontata ma necessaria che il futuro di quei bambini dagli occhi così belli e grandi dipende dalle azioni del nostro presente, che in molti casi necessitano di urgenti cambiamenti.
Steve McCurry – Children
Sottoporticato Palazzo Ducale a Genova
dal 25 novembre 2023 al 10 marzo 2024