Marta Abbott cosparge di petali di bellezza decadente la fiera milanese (un)fair. L’artista di origine ceco-americana presenta la sua ultima serie di opere dal titolo Hour of the Rose dal 1° al 3 Marzo. All’interno della rassegna Brushing the Trigger a cura di Cecilia e Luisa Ausenda, Hour of the Rose è il risultato di una ricerca fotografica ispirata alle feste effimere dell’antica Roma allestite con l’abbondante spargimento di petali di rosa e la disposizione artistica di fiori per adornare i banchetti.
L’ispirazione per questa serie giunge dalla descrizione dei banchetti dell’antica Roma fatta da Charles P. Griner . I fiori decoravano le superfici, cadevano dal soffitto, saturavano l’aria con un profumo talmente intenso da diventare quasi opprimente. La presenza delle rose era pervasiva al punto che i banchetti erano conosciuti, appunto, come “l’ora della rosa”. Il legame tra queste antiche pratiche e l’opera di Abbott risiede nella profonda fascinazione dell’artista per i colori e le forme che compongono il linguaggio floreale, nonché per la bellezza effimera associata alla natura transitoria. In questa serie, Marta Abbott combina e sovrappone fotografie ad alta risoluzione di fiori con immagini di fonti di luce come fuochi d’artificio e cieli romani azzurri cristallini.
Nel suo approccio artistico, Abbott crea un nuovo e intimo filtro attraverso cui osservare il mondo, riconoscendo i macrocosmi all’interno dei microcosmi, l’universalità nell’individuo e viceversa. Il suo interesse principale risiede nel legame degli esseri umani con il mondo naturale e le sue manifestazioni nel mondo fisico e in quello spirituale. Un’esplorazione condotta in genere attraverso un costante studio del colore su carta, indagandone le sue origini, le sue proprietà ei suoi poteri. Utilizzando materiali naturali e organici, Abbott estrae dalla Terra la sua tavolozza tramite tecniche antiche che generano inchiostri e vernici.