Hauser & Wirth ha annunciato oggi che la galleria rappresenterà William Kentridge in collaborazione con Goodman Gallery e Galleria Lia Rumma. La nuova mostra di Kentridge con Hauser & Wirth si terrà a New York nel 2025.
Iwan Wirth, Presidente di Hauser & Wirth, ha affermato: «È un vero onore che William Kentridge (1955, Johannesburg, Sudafrica) abbia deciso di unirsi alla nostra galleria. Il virtuosismo di William come artista, pensatore, intellettuale eclettico e mentore di altri lo distingue come luminare creativo del nostro tempo. Attraverso la diversità, il coraggio e la pura potenza del suo lavoro, egli intreccia temi sia universali che personali per condurci attraverso i labirinti della politica, della mitologia, della letteratura e della storia dell’arte. In questo modo, William con la sua arte ha creato opere che sono insieme epiche ed effimere, trovando sempre nuovi approcci per esprimere le idee più sfidanti.
Siamo anche profondamente ispirati dallo spirito di collaborazione così radicato nel processo artistico di Kentridge: fondando il Centre for the Less Good Idea a Johannesburg, ha creato una meravigliosa casa per la sperimentazione collettiva e la pratica interdisciplinare e ha dato un esempio di comunità.
Non vediamo l’ora di lavorare in stretta collaborazione con la Goodman Gallery – galleria “di casa” per William da 30 anni – e la Galleria Lia Rumma e di portare avanti la missione di espandere la consapevolezza globale, l’impegno e l’apprezzamento per l’arte e i valori di Kentridge».
«Nel corso degli ultimi cinque decenni, – ha ricordato la galleria – Kentridge ha sviluppato una pratica interdisciplinare fortemente originale che trascende le gerarchie e i confini stabiliti tra i vari mezzi, dispiegando un corpo di lavoro proteiforme che comprende disegno, scultura, stampa e film, oltre a produzioni teatrali e operistiche. Nato nel 1955 a Johannesburg, in Sudafrica, dove attualmente vive e lavora, Kentridge è cresciuto sotto il peso dell’apartheid. La sua pratica ha analizzato e messo in discussione la documentazione storica, rispondendo al passato che ineluttabilmente modella il presente, e ha creato un mondo all’interno della sua arte che rispecchia e mette in ombra le iniquità e le contraddizioni del nostro tempo. Utilizzando diversi mezzi, Kentridge cerca di costruire un significato attraverso l’uso di risorse storiche, tra cui mappe, linguaggio e immagini quotidiane, mantenendo sempre uno spazio per la contraddizione e l’incertezza».
La prima mondiale dell’opera di Kentridge, The Great Yes, the Great No, sarà presentata dalla LUMA Foundation di Arles, in Francia, in collaborazione con il Festival d’Aix-en-Provence, con performance dal 7 luglio 2024.