C’è tempo fino al 10 aprile per partecipare alla quarta edizione di ALA Art Prize, un progetto di ALA For Art promosso dal Gruppo ALA su iniziativa degli imprenditori Fulvio Scannapieco e Vittorio Genna, dedicata a tutti gli artisti under 40.
“Notes on Taking Care” è il tema di quest’anno, un momento di riflessione per esplorare, attraverso i linguaggi visivi, la fenomenologia della cura, senza tralasciare una critica nei confronti dell’attenzione che si trasforma in controllo e, dunque, di esclusione. Oltre a riflettere sulla tematica, gli artisti e le artiste dovranno presentare un progetto inedito e site specific, che sia pensato per occupare uno degli spazi comuni dell’headquarter di ALA a Napoli, nel Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare.
Il progetto vincitore sarà assegnatario di un premio in denaro di 10mila euro, per coprire i costi di produzione dell’opera, a cui si aggiungerà una fee di 2mila euro per l’artista. A vagliare i progetti, come nelle precedenti edizioni, sarà la giuria composta da Giovanni Carmine, Direttore della Kunst Halle di San Gallo e curatore di Art Basel Unlimited, Eugenio Viola, Chief Curator al MAMBO di Bogotá e Alessia Volpe, Exhibition Manager alla Bourse de Commerce — Pinault Collection di Parigi. L’opera vincitrice entrerà a far parte della ALA Corporate Art Collection, unendosi ai lavori di Bea Bonafini, Alberto Tadiello e di Mariangela Levita, vincitori delle precedenti edizioni. Abbiamo intervistato i Presidenti di ALA, Scannapieco e Genna, per entrare nel dettaglio del progetto.
ALA, un’azienda supply chain partner a livello internazionale per i settori Aerospazio, Ferroviario e High-Tech: perché la scelta di promuovere e investire in arte contemporanea?
Dopo alcune iniziative di sponsorship con ALA For Art abbiamo scelto di diventare parte attiva di un più ampio processo che vede cultura e impresa sempre più interconnesse al servizio della creatività contemporanea in un’ottica di condivisione del valore generato in azienda con gli stakeholder e le comunità di riferimento. Investire in arte contemporanea, renderla accessibile e partecipata, accogliere artisti e artiste all’interno dei nostri spazi è anche e soprattutto un invito per chi vive l’azienda ad aprirsi a nuovi linguaggi. In questo ottica l’investimento in cultura si traduce in investimento sul clima di lavoro e rientra a pieno titolo tra le azioni messe in campo per consolidare l’identità condivisa del Gruppo. Con questo spirito, nel 2021, abbiamo aperto le porte dei nostri HQs nella Mostra d’Oltremare di Napoli all’arte contemporanea, scelta per la sua capacità di riflettere i nostri valori aziendali, l’attitudine all’innovazione e alla sperimentazione.
ALA, per arricchire la propria collezione, ha scelto la formula di un “premio produzione”. Una possibilità, per un artista, decisamente più interessante per la propria carriera: si tratta, a tutti gli effetti, di creare un lavoro ad hoc. Volete porvi come “mecenati contemporanei”?
Supportare le artiste e gli artisti nello sviluppo della propria ricerca vuole essere parte del nostro impegno verso un modello di impresa sostenibile che guarda all’arte e alla cultura come attivatori di connessioni tra l’impresa e le comunità. Abbiamo immaginato sin da subito ALA Art Prize come un momento concreto di sostegno alla produzione artistica contemporanea, un’opportunità di crescita e sperimentazione per artisti e artiste. Da qui l’idea di una open call, gratuita, per proposte progettuali senza particolari vincoli di tecniche ma in linea con i valori che da sempre contraddistinguono la nostra azienda. Il premio è anche uno stimolo per gli artisti a confrontarsi con un ambiente extramuseale, a relazionarsi con un pubblico di non addetti al settore e questo può significare un diverso modo di immaginare un progetto o un’opera. L’open call ci offre inoltre uno spaccato del panorama artistico attuale, punto di partenza per l’Acquisition Program, un programma di acquisizioni annuale avviato nel 2022 grazie al quale far crescere la collezione aziendale. I primi artisti entrati in collezione nel 2022, Andrea Bolognino, Antonio Della Guardia e Giorgia Garzilli, sono stati scelti tra i partecipanti della 1° edizione del premio. Si è aggiunta, lo scorso anno, un’opera di Giulia Piscitelli.
Dopo le opere di Bonafini, Levita e Tadiello, che cosa vi aspettate da questa quarta edizione, all’insegna del “prendersi cura”?
Con la quarta edizione ci auguriamo di poter consolidare il ruolo di ALA Art Prize come spazio di sperimentazione ed espressione artistica, in dialogo con la realtà d’impresa. Come per le edizioni 2022 e 2023 il focus dell’open call di quest’anno è pensato per testimoniare la nostra attenzione a temi centrali nel dibattito contemporaneo: Notes on taking care vuole essere un invito a raccontarci cosa vuol dire oggi “prendersi cura” attraverso lo sguardo degli artisti che crediamo capace di offrire nuove prospettive per interpretare il presente e un dispositivo per guardare al futuro.
Qual é il consiglio che dareste ad una grande azienda che sceglie di approcciare l’universo della creazione contemporanea?
Siamo agli inizi del nostro percorso e consapevoli delle opportunità di crescita e di spazi di miglioramento.
L’esperienza di questi 4 anni ci ha sicuramente insegnato l’importanza di una squadra di professionisti del settore su cui poter contare, dal Comitato Scientifico del premio fino a tutte le figure con cui collaboriamo e con cui, negli anni, abbiamo costruito ALA For Art. Crediamo che dialogo e partecipazione siano fattori altrettanto importanti. Nell’ambito di ALA Art Prize la Commissione ALA nasce appunto per coinvolgere attivamente il nostro team nella selezione del progetto vincitore. La scelta poi di esporre tutte le opere della collezione in spazi condivisi è funzionale a costruire una relazione tra chi abita quotidianamente i nostri uffici e i linguaggi dell’arte. Cogliere infine l’opportunità che il lavoro sul contemporaneo offre, quello di stabilire un legame con l’artista, che non è mai unidirezionale ma va letto piuttosto come scambio reciproco di visioni, come un dispositivo capace di attivare forme di co-creazione. Emblematica, nel nostro caso, l’esperienza con Alberto Tadiello, vincitore della 2° edizione di ALA Art Prize con l’opera Luciferasi per la cui realizzazione è stato coinvolto il nostro reparto IT.
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