Christie’s ha tenuto due aste il 14 maggio 2024, a New York: una dedicata alla Collezione di Carlos e Rosa de la Cruz, l’altra all’arte contemporanea in generale. Il buon guadagno complessivo (267.3 milioni di euro) riesce a coprire alcune cocenti delusioni.
Quando all’inizio dell’asta di Christie’s tutte le luci in sala si sono spente, è comparso il fantasma dello psicodramma. Dopo il guasto al sistema che mantiene da giorni il sito della maison inutilizzabile (a causa di un non meglio precisato “technology security issue”), con conseguente danno di immagine e commerciale, è possibile che un blackout vada a compromettere anche l’asta dedicata alla collezione di Carlos e Rosa de la Cruz e la successiva vendita di arte contemporanea? Per fortuna, no.
Era tutto un colpo di teatro: dopo la perplessità e qualche mugugno, ecco “Untitled” (America #3) di Felix Gonzalez-Torres, pendente dal soffitto, accendere le sue luci e riportare la serenità in sala. Se questo è stato l’inizio, a raccontare la fine ci pensano i numeri: 267.3 milioni di dollari di guadagno finale, nel mezzo delle stime pre-asta. Una conferma, insomma, di quanto già fatto vedere da Sotheby’s e Phillips: il mercato dell’arte resiste, si difende, ma non esplode fuochi d’artificio.
Basta guardare a uno dei lotti più attesi della serata, Event di Brice Marden. Il dipinto era uno dei record annunciati, con la sua stima di 50 milioni di dollari era chiamato a polverizzare il precedente record dell’artista, fissato a 30 milioni. A impreziosirlo il fatto che il precedente proprietario l’aveva acquistato direttamente da Marden, oltre che il mistero di non averlo mai visto esposto in pubblico. Evidentemente non abbastanza da convincere i bidder a fare un’offerta che soddisfasse Christie’s, che poco prima dell’asta ha ritirato l’opera, che essendo garantita dalla maison è ora in suo possesso.
Le maggiori soddisfazioni per la maison sono arrivate dalla Collezione de la Cruz. Delle 25 opere (tutte aggiudicate) in catalogo, 23 sono state vendute a più della loro stima. A brillare, come a inizio serata, è stata proprio “Untitled” (America #3) di Felix Gonzalez-Torres, venduta per 11.5 milioni di euro. L’opera, che nel 1995 è stata esposta in un’importante mostra dell’artista al Guggenheim Museum di New York, ora è stata acquistata dal Pola Museum, Giappone.
Attesissime, poi, le tre opere dell’artista cubano-americana Ana Mendieta. Soprattutto perché la scultura Untitled (Sandwoman Series / Serie Mujer de Arena), 1983, era stimata 500 mila dollari, quindi destinata a eclissare il record dell’artista fermo dal 2008 (Phillips) a circa 200 mila euro. L’opera raffigura il contorno stilizzato del corpo di Mendiet, impresso nella sabbia e nella terra. Alla fine è stato venduto per 567 mila dollari, confermando così le attese della vigilia.
Sono stati forse questi i due veri squilli della serata, che nemmeno Jean-Michel Basquiat e il suo The Italian Version of Popeye has no Pork in his Diet (1982), stimato intorno ai 30 milioni di dollari, è riuscito a portare su livelli di vera eccellenza. Tanto che il dipinto, non senza fatica e dopi vari solleciti da parte della banditrice Georgina Hilton, è stato venduto per 32 milioni di dollari. Stima superata, dunque, ma solo grazie ai primi d’asta (l’aggiudicazione era di 27.5 milioni di dollari. Un mercato dell’arte resiste, si difende, ma non esplode fuochi d’artificio.