Print Friendly and PDF

Alla Fondation Cartier la prima retrospettiva in Europa di Olga de Amaral, una delle maggiori artiste colombiane

Olga de Amaral in her studio, 2005 Picture © Diego Amaral
Olga de Amaral in her studio, 2005 Picture © Diego Amaral

La Fondation Cartier pour l’art contemporain dedicherà a Olga de Amaral, una figura chiave della scena artistica colombiana e della Fiber Art, la prima grande retrospettiva in Europa, che sarà aperta al pubblico dal 12 ottobre 2024 al 16 marzo 2025.

«Dagli anni Sessanta, Olga de Amaral ha spinto i limiti del mezzo tessile sperimentando sempre più spesso materiali (lino, cotone, crine di cavallo, gesso, foglia d’oro o palladio) e tecniche diverse: intreccia, annoda, intreccia e intreccia i fili per creare opere monumentali e tridimensionali. Inclassificabile, il suo lavoro prende in prestito tanto i principi modernisti che ha scoperto alla Cranbrook Academy negli Stati Uniti, quanto le tradizioni vernacolari del suo Paese e l’arte precolombiana», ha spiegato la fondazione.

«Dopo aver presentato sei opere della serie Brumas nell’ambito della mostra Geometrie del Sud nel 2018, – ha proseguito – la Fondation Cartier ripercorre l’intera carriera di Olga de Amaral e celebra una figura che ha portato una vera e propria rivoluzione nelle arti tessili. La mostra riunisce un gran numero di opere storiche mai presentate al di fuori della Colombia, oltre a pezzi contemporanei dalle forme e dai colori vibranti.
L’architettura della mostra è stata progettata da Lina Ghotmeh. Giocando sui contrasti e sulle scale, collega le diverse opere tra loro e avvia un dialogo con la memoria, i sensi e il paesaggio circostante».

«Nata nel 1932 a Bogotà, Olga de Amaral è una figura emblematica della scena artistica colombiana. Dopo una laurea in architettura al Colegio Mayor de Cundinamarca, prosegue gli studi alla Cranbrook Academy nel Michigan, l’equivalente americano del Bauhaus tedesco. Durante questo periodo, scopre l’arte tessile nel laboratorio di tessitura di Marianne Strengell, artista e designer finlandese-americana che è stata una delle prime a privilegiare la struttura e la griglia dei tessuti rispetto al disegno.
Negli anni Sessanta e Settanta, Olga de Amaral ha partecipato allo sviluppo della Fiber Art insieme a Sheila Hicks e Magdalena Abakanowicz, utilizzando nuovi materiali e tecniche mutuati sia dai principi modernisti sia dalle tradizioni popolari del suo Paese natale. Le sue opere astratte di grandi dimensioni si liberano dal muro e rifiutano qualsiasi forma di categorizzazione. Al tempo stesso dipinti, sculture, installazioni e architetture, avvolgono il pubblico nell’universo sensoriale e intimo dell’artista».

«Olga de Amaral è stata nominata “Visionary Artist” dal Museum of Art & Design di New York nel 2005 e ha ricevuto il Women’s Cacus for Art Lifetime Achievement Award nel 2019. Le sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, tra cui la Tate Modern, il MoMA, il Musée d’Art Moderne de Paris e l’Art Institute of Chicago. Il Museum of Fine Arts di Houston le ha dedicato una grande mostra dal titolo To Weave a Rock nel 2021».

 

Commenta con Facebook

Altri articoli