87 opere del Novecento, di cui molte mai passate sul mercato, compongono l’asta di Arte Moderna e Contemporanea che Wannenes ha in programma il 4 luglio 2024 Milano.
Top lot un Concetto spaziale di Lucio Fontana, un esemplare vedere scuro, in terracotta ingobbiata, vetrina, tagli e graffito. Se la poetica è quella che conosciamo, la soluzione estetica è di certo particolare. Pubblicata sul Catalogo ragionato sulle sculture ceramiche a cura di Luca Massimo Barbero nel 2023, l’opera è stimata 45-55 mila euro.
Altrettanto importante il nucleo di quattro dipinti, tutti datati e firmati, del maestro surrealista Kurt Seligmann (Basilea, 1900 – New York, 1962), acquistati dallo stesso collezionista durante un’asta del 1993 di Christie’s a New York, in occasione della quale fu venduta l’intera collezione dell’artista e della moglie Arlette Seligmann. Viene da sé che il loro passaggio in asta non sia usuale. Il più interessante è forse Game of Chance No.2, che presenta un immaginario surrealista dai toni grigi e perturbanti. Stima 40-60 mila euro.
Rilevante anche il nucleo di opere firmate Giorgio De Chirico. Da segnalare due oli su tela, entrambi stimati 35-40 mila euro: Cavaliere che spara (prima metà degli anni ’60) e Cavalli scalpitanti presso un castello, realizzato nel 1953. Così come due tecniche miste su carta: Cavallo impennato (1943, stima 15-20 mila euro) e Frutta in un paese (1962, stima 15-20 mila euro). Di tutt’altro genere l’opera concettuale di Salvatore Scarpitta, realizzata con bende e resine e valutata 35-40 mila euro.
Particolarissimo il disegno che Salvador Dalì ha realizzato appositamente per una cartolina di Natale destinata a Papa Paolo VI. L’opera risale al 1963, anno della sua elezione al soglio pontificio. Nella dedica sul retro si legge infatti “A sua Santità Paolo VI, devotamente suo figlio”. La base d’asta è di 8-12 mila euro. Altrettanto significativa l’ultima opera realizzata da Cagnaccio di San Pietro prima di morire, L’apparizione della Madonna a Natalino Scarpa. Nell’opera l’artista raffigura se stesso (Natalino Scarpa è il suoo vero nome) dinnanzi alla Madonna, ed era destinata all’abside del santuario della Madonna dell’Apparizione a Pellestrina. Stima 26-32 mila euro.