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Arte, musica e architettura. Carlos Garaicoa al Lerici Music Festival

Carlos Garaicoa, Las Raíces del Mundo, 2018. inox steel buildings, knives. Courtesy Galleria Continua
Carlos Garaicoa, Las Raíces del Mundo, 2018. inox steel buildings, knives. Courtesy Galleria Continua

Lerici Music Festival presenta, dal 26 luglio all’11 agosto, la mostra personale Memotopography dell’artista cubano Carlos Garaicoa (L’Avana, 1967), che per la prima volta pone l’arte contemporanea in dialogo con la kermesse di musica internazionale che annualmente prende vita nella suggestiva cornice del Golfo dei Poeti. La mostra, a cura di Carlo Orsini e realizzata in collaborazione con Galleria Continua, dialoga con il tema dell’ottava edizione di Lerici Music Festival in una riflessione condivisa dedicata al concetto di memoria. Il percorso espositivo traccia un itinerario in tre sale che attraversa il lavoro visivo e sonoro di Carlos Garaicoa, puntando i riflettori sull’idea di spazio architettonico come luogo di accadimenti in grado di plasmare il ritmo vitale di coloro che la abitano. L’approccio multidisciplinare dell’artista esplora tematiche legate alla cultura e alla politica attraverso l’architettura e l’urbanistica, rivelando i molti punti di contatto tra la dimensione dell’abitare e l’idea di memoria che ne deriva.  Memotopography prende vita negli spazi di Villa Marigola, tra le sedi storiche del Lerici Music Festival. L’edificio, nato nella seconda metà del XVIII secolo come luogo di villeggiatura e impreziosito dalle suggestive vedute di Lerici e dei suoi dintorni, diviene nella lettura di Carlos Garaicoa una proiezione simbolica del modo in cui l’architettura incarni gli assetti sociali della società che rappresenta.

L’apertura della mostra è in programma per venerdì 26 luglio 2024 con un evento serale aperto al pubblico. Il programma include, alle ore 18.30, la proiezione di Abismo, l’opera video di Carlos Garaicoa che parte dall’ossessione di Adolf Hitler per la musica classica per impostare una riflessione sulla forza resiliente del pensiero libero e creativo. La colonna sonora del video che riprende il terzo movimento del Quatuor Pour La Fin du Temps di Olivier Messiaen del 1941 intitolato Abisso – Abismo in spagnolo – è interpretata dal vivo per l’occasione dalla clarinettista Mahé Marty, moglie dell’artista. La serata prosegue alle 21.15 con l’interpretazione del Quatuor Pour La Fin du Temps di Olivier Messiaen nella sua interezza affidata al quartetto composto da Alexander Bedenko (clarinetto), Alberto Bologni (violino), Alexey Zhilin (violoncello), Massimo Spada (pianoforte).

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