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Come nasce il Trofeo d’artista alzato da Charles Leclerc nel Gran Premio d’Italia? Il racconto di Giovanna Amadasi

Charles Leclerc, vincitore del FORMULA 1 PIRELLI GRAN PREMIO D’ITALIA 2024, innalza il trofeo VROOOM disegnato da Andrea Sala e commissionato da Pirelli in collaborazione con Pirelli HangarBicocca.
Charles Leclerc, vincitore del FORMULA 1 PIRELLI GRAN PREMIO D’ITALIA 2024, innalza il trofeo VROOOM disegnato da Andrea Sala e commissionato da Pirelli in collaborazione con Pirelli HangarBicocca.
È giunto alla sua quarta edizione il progetto che vede Pirelli e Pirelli HangarBicocca collaborare insieme con l’obiettivo di portare l’arte e l’espressione del nostro tempo sui circuiti di Formula 1. Dopo le commissioni alle artiste e agli artisti Alice Ronchi, Patrick Tuttofuoco e Ruth Beraha, la realizzazione del trofeo del Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2024 è stata affidata ad Andrea Sala (Como, 1976, vive e lavora a Milano). Il racconto e la storia del Premio nelle parole di Giovanna Amadasi, la curatrice del progetto.

Come e quando è nata la scintilla del “premio”?

L’idea del Premio è nata da una richiesta di Pirelli ,nel 2020, di coinvolgere i linguaggi dell’arte nella realizzazione del Trofeo di F1 del circuito di cui Porelli è Title Sponsor. Insieme a Vicente Todolí nostro direttore artistico abbiamo pensato che coinvolgere un artista italiano nella realizzazione del Trofeo sarebbe stata una bella occasione per far dialogare due mondi e sottolineare la continuità con la storia di Pirelli che da sempre si è intrecciata con la ricerca nel campo dell’arte e del design.

Come si struttura e quanto è fecondo lo scambio tra artista-azienda?

La committenza parte dall’azienda, la relazione con l’artista è mediata e coordinata da Pirelli HangarBicocca. La scelta dell’artista è in capo a Pirelli HangarBicocca che gestisce lo sviluppo del Trofeo fino alla sua approvazione finale da parte prima di Pirelli e poi del team di Formula 1. Ovviamente rispetto ad un’opera d’arte ci sono dei paletti di tipo tecnico e alcuni elementi di contesto che vanno tenuti in considerazione. In questo è fondamentale il ruolo del team Pirelli che ci guida con grandissimo rispetto e sensibilità. Devo dire che non si è mai a oggi verificata nessuna situazione in cui ci siano state chieste modifiche sostanziali al progetto. Fino a oggi questa è stata un’esperienza molto arricchente sia per i due team che ci lavorano  sia per l’artista: aprirsi a mondi differenti è sempre una scelta vincente.

Quali sono stati gli artisti selezionati nei quattro anni? Tirando delle prime somme, qual è il feedback complessivo dell’operazione?

A oggi abbiamo lavorato con Alice Ronchi nel 2021; Patrick Tuttofuoco nel 2022; Ruth Beraha nel 2023 e quest’anno con Andrea Sala appunto. La scelta nasce prima di tutto dalla qualità del lavoro degli artisti; naturalmente cerchiamo artisti che abbiano all’interno del loro ricerca il linguaggio  della scultura e la cui sensibilità ci sembri compatibile con un progetto così sfidante e fuori dagli schemi. Il feedback è molto positivo e per questa ragione continuerà anche nei prossimi anni.

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