La sontuosa mostra di Marco Goldin in Basilica Palladiana si appresta ad un sontuoso gran finale cui partecipa, attraverso un gruppo di ristoratori, l’intera città desiderosa di dare un ulteriore segnale della grande ospitalità vicentina ai suoi ospiti.
Ma partiamo da un primo bilancio, esplicitato dalla forza dei numeri: 215 mila visitatori a tre mesi dall’apertura. La mostra “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure” che lo scorso 6 ottobre ha inaugurato lo spazio restaurato della Basilica Palladiana di Vicenza, ha superato una media giornaliera di 2350 persone al giorno. Con un picco nelle giornate che sono intercorse dal pomeriggio di Natale all’Epifania: in 12 giorni, 50.238 visitatori, con una media di 4100 visitatori. Stando alle classifiche redatte a livello nazionale, la grande mostra curata da Marco Goldin in questo momento risulta essere la seconda più visitata in Italia.
Negli scorsi giorni chi non si è preventivamente munito di prenotazione (consigliata dagli organizzatori) si è sobbarcato code che sono durate sino a tre ore, lunghi serpentoni di persone serenamente in attesa, che si dipanavano lungo l’esterno della Basilica fuoriuscendo anche da Piazza dei Signori, “come ai tempi delle grandi mostre di Treviso e di Brescia”, ha ricordato qualcuno dei presenti.
Una pazienza ampiamente ricambiata dalla qualità delle opere ammirate in mostra, qualità da tutti riconosciuta come “superba”, con capolavori assoluti, spesso mai prima giunti in Italia.
Il successo si è riverberato anche sui Cenoni di Capodanno organizzati in concomitanza con la mostra nei palazzi storici di Vicenza: tutti esauriti già molto prima della fatidica data del 31 dicembre.
La febbre della mostra ha contagiato Vicenza. Lo riconoscono il Comune, la Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancora che, con Linea d’ombra e con Unicredit e Gruppo Euromobil, hanno reso possibile l’evento. Si sono così visti ristoranti felicemente costretti a tripli e quadrupli turni di servizio, hotel da tutto esaurito in una stagione che tradizionalmente non è tra le più fortunate, dal punto di vista turistico. Ed è stata proprio la scoperta di Vicenza città d’arte tra le più affascinati in Italia ad aver stupito i visitatori della mostra che, usciti dalla Basilica Palladiana, non si sono lasciati sfuggire l’occasione di ammirare il nuovo Palladio Museum, Palazzo Chiericati, la Chiesa di Santa Corona, tutti di recente restauro o realizzazione, o il magico Teatro Olimpico. Questi e gli altri monumenti vicentini hanno visto raddoppiare o triplicare i loro visitatori.
Per offrire a tutti la possibilità di ammirare la mostra, prima del suo riallestimento alla Gran Guardia di Verona, Linea d’ombra ha deciso di ampliare ulteriormente gli orari di apertura: sabato 12 gennaio l’esposizione resterà aperta fino alle 23, domenica 13 sino alle 22, giovedì 17 gennaio fino alle 22, venerdì 18 gennaio fino alle 23, sabato 19 gennaio fino alle 2 della notte.
Si moltiplicano intanto le iniziative collaterali in città: tra le tante, citiamo il concerto del pianista Filippo Gamba, sabato 19 gennaio alle ore 20,30 nella chiesa di San Vincenzo Martire, proprio di fronte alla Basilica Palladiana in piazza dei Signori. Ingresso libero fino a esaurimento posti
Vicenza, oltre che città d’arte Patrimonio dell’Umanità è anche città celebre per la sua cucina. Baccalà, risotti, paste e non solo, accompagnati dagli splendidi vini di territorio.
Un saporito assaggio lo avranno, come omaggio della città e dei suoi ristoratori, i visitatori dell’ultimo fine settimana di mostra. Sono previste code e il piacere di un genere di conforto non può che essere gradito. Per questo, alcuni ristoratori del centro storico hanno deciso di accettare l’invito di Comune e Linea d’ombra ad offrire questo ulteriore segno di accoglienza e benvenuto ai visitatori della mostra. A chi attende di poter accedere, verranno offerti esempi della eccellenza culinaria vicentina. Si calcola che ad essere degustati saranno non meno di 8 mila “piatti di benvenuto”. Si comincerà venerdì 18, dalle 19,30 alle 23, con un piatto per tutti, replicato sabato dalle 19 alle 2 di notte. Per ricominciare domenica 20 gennaio, ultimo giorno di mostra, con la colazione (brioches, cioccolata o the caldi) dalle 8 alle 12, per seguire, dalle 12 alle 15, con il pranzo. Il menù, tutto creato con prodotti e ricette di territorio propone, di volta in volta, il risotto con baccalà, la pasta e fagioli o i bigoli all’anitra, accompagnati da vin brulè e dessert tipico.
I rappresentanti dei ristoratori affermano: “E’ un modo semplice, diretto e speriamo gradito, di ringraziare tutti coloro che hanno scoperto la nostra città, ritornando entusiasti a casa. E’ un segno dell’ospitalità vicentina a nostri nuovi amici, conosciuti nella felice occasione di questa mostra”.