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Garbellotto: forme “perfette” di una mirabile espressione nella Rocca di Umbertide

Fernando Garbellotto, allestimento
Fernando Garbellotto, allestimento
Arte e scienza: due paralleli ambiti forse non così distanti, forse non così divergenti. Perché se entrambi nascono da un’idea – che dev’essere nella scienza dimostrata e nell’arte realizzata – entrambi sono anche sospinti dalla “passione”. Quella passione che Fernando Garbellotto pone nei suoi lavori in cui la scienza è contenuto e l’arte è mirabile espressione.

Quell’arte, o meglio quella pittura, e quella scienza che sono coniugate in una mostra personale di Garbellotto negli spazi medioevali della Rocca – Centro per l’Arte Contemporanea di Umbertide (PG); l’esposizione, dal titolo ESTETICA E GEOMETRIA. LA REGOLARE IRREGOLARITÀ DEI FRATTALI – a cura di Giorgio Bonomi e visitabile fino al 27 ottobre 2024 – si configura come un’importante rassegna dell’artista noto anche per essere il pittore dei frattali, oltre che il pittore della scienza.

Garbellotto infatti, ha conosciuto la figura geometrica delle frattali, traslandone poi il contenuto “scientifico” nelle sue opere, in una magistrale sintesi di forma e contenuto. Non a caso il suo lavoro si concretizza annodando strisce di tela pittorica, che si ripetono costantemente – in maniera simile a quanto avviene nei frattali – creando così una trama di interrelazioni, di nodi e di reti.

Rete frattale, 100×100, 2022

Oltre al concetto “frattale”, infatti, anche “nodo” e “rete” sono dei termini che vengono utilizzati per descrivere le opere dell’artista; la rete, ad esempio è il punto di arrivo del passaggio dall’insieme al sistema, mentre nei nodi si concretizza il trasferimento dall’energia alla materia, facendola diventare anch’essa parte del sistema stesso. Opere, dunque, in cui la tela non è più il supporto classico ma diventa lo strumento per tessere e dar corpo alla complessità della natura. Quella natura che, come le opere di Grabellotto, tanto risponde alle regole estetiche, quanto a quelle scientifiche.

“Rete”, è un termine, o meglio una categoria, che appartiene – oltre che agli usi comuni – anche a varie scienze e tecnologie, dalla fisica, alla neurologia e alla matematica; così la rete per Garbellotto, è la forma stessa del quadro, perché se, come afferma Hugo von Hofmannsthal “La profondità va nascosta alla superficie”, allora è possibile comprendere come la “rete”, oltre ad appartenere alla scienza, abbia un significato simbolico tanto profondo quando “superficiale”, essendo vincolo ma anche salvezza, strumento che avvolge e può costringere ma anche mezzo di difesa e protezione.

Allo stesso modo anche il termine “nodo” – concetto che appartiene all’uso comune, alla scienza e all’arte in cui è rappresentato con vari significati simbolici – come la rete, è pericoloso ma anche sicuro, è costrizione, ma anche solidità. Una bivalenza di concetti che si ravvisa anche in un primo sguardo alle opere, in cui la scienza è il “materiale” della pittura, e non viceversa.

Frattale di terra,1997, 130×100

Perché anche se si fa massimamente riferimento alla teoria crociana secondo cui l’opera d’arte è data dall’unione di contenuto e forma, nelle opere di Garbellotto la “materia prima” – che è espressa con la “pittura” – consiste nella “geometria frattale, che – come afferma anche il curatore Bonomi – se non fosse di altissimo livello, impedirebbe ogni interesse alle opere.

Ed ecco allora che esprimendo i suoi concetti in una forma artistica assai alta – sia per la capacità tecnica nella composizione e nel dipingere sia per uno stile propriamente suo e del tutto – Garbellotto puo essere definito un’artista pittore, perché non solo dipinge la tela, ma la annoda, la rettifica, la aggroviglia, delineando un impostazione estetica e formale senza precedenti.

La mostra – organizzata dall’Amministrazione del Comune di Umbertide – ospita circa 40 opere con una suddivisione metodologica che vede, negli affascinanti sotterranei della rocca che conservano le pareti in pietra, un’installazione di numerose Reti frattali: opere libere, senza telaio, che pendono dal soffitto in sequenza, in modo che il pubblico, in una sorta di “arte partecipata”, possa passare attraverso di esse, sentendosi, per un verso, “irretito” e, per un altro, “libero”.

Rete frattale fluo, 2023, cm 100×100

Nelle due sale del primo piano sono esposti invece Frattali di terra in una, e i Frattali d’aria nell’altra, opere degli anni ’90 nate con l’intento di descrivere, in una dimensione di scala frattale molto piccola, il mondo che ci circonda, quello aereo e quello terrestre. Al secondo piano sono ospitate le opere che rappresentano il punto di sintesi della ricerca degli ultimi vent’anni ovvero le Reti frattali, complessi lavori, realizzati a partire dai primi anni del 2000, concepiti come veri e propri sistemi che traggono la loro forza non dai singoli elementi ma dall’interazione tra essi. Nella prima sala quelle monocrome montate su telaio che creano alle pareti una potente sinfonia di colori, con un incalzante ritmo “musicale” e, nella seconda, le Reti frattali FLUO, una serie di opere di dimensioni più piccole, inserite in teche di plexiglas, tutte realizzate nel 2023, che si distingue, rispetto alle precedenti, per la scelta, dei colori – molto accesi, dalle tonalità vibranti e forti e talvolta fluorescenti – e per la composizione caratterizzata dall’accostamento di più telai affiancati e talora inseriti in altri sistemi autonomi, ognuno con il proprio intreccio di reti che, tutti insieme, danno vita al lavoro compiuto.

Un’altra personale di Garbellotto, sempre a cura di Bonomi, è visitabile fino al 27 ottobre 2024 presso la Galleria WOW di Perugia – recentemente aperta nella splendida Piazza Giordano – ove è allestita una piccola ma significativa selezione delle Reti frattali del Maestro. Di un’artista, quale è Garbellotto, in grado realizzare opere in cui la scienza è contenuto e l’arte ne è mirabile espressione.

 

Informazioni utili
Fernando Garbellotto
ESTETICA E GEOMETRIA. LA REGOLARE IRREGOLARITÀ DEI FRATTALI
A cura di Giorgio Bonomi
Dal 28 settembre al 27 ottobre 2024
Rocca di Umbertide, Via Guidalotti, 14, 06019 Umbertide PG

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