Era nato in Romania il 27 marzo 1930, Daniel Isaac Feinstein, ma a causa delle persecuzioni naziste – che arrestarono e uccisero il padre, nel 1941 – grazie a uno zio materno si naturalizzò svizzero, ribattezzando il proprio cognome in Spoerri. Il primo incontro con l’arte, e certamente riuscito, non fu però con il “visivo”, bensì con la danza, diventando primo ballerino dell’Opera di Berna, assistente alla regia, allievo a Parigi del mimo Ducrot.
Nel 1960, fu tra i cofirmatari del manifesto dei Nouveaux Réalistes, scritto da Pierre Restany, insieme a Yves Klein, Jean Tinguely, Arman, Francois Dufrêne, Raymond Hains, Martial Raysse e Jacques Villeglé, ma già aveva ideato i tableaux pieges, ovvero i quadri trappola che tutt’oggi sfidano la legge di gravità: tavole già utilizzate su cui gli oggetti appoggiati sono incollati come nature morte tridimensionali e in seguito appese/rovesciate sulle pareti come fossero quadri: una serie di infinite opere che gli diedero fama globale, tra cui ricordiamo Colazione di Kichka (1960), creata dai resti della colazione della sua fidanzata, che oggi è una delle opere più celebri di Spoerri e fa parte della collezione del Museum of Modern Art di New York.
E fu lontano dalle tradizioni accademiche, ma profondamente legato alla realtà di tutti i giorni, che Spoerri continuò a creare tavole-trappola utilizzando i resti di pasti consumati da personalità del mondo dell’arte, tra i quali figurano anche Marcel Duchamp.
E continuando nel solco della “cucina” e dell’arte del cibo, che l’artista portò avanti tutta la vita, nel 1968 Spoerri aprì a Dusseldorf il Restaurant Spoerri, seguito poco dopo dalla “Eat art-Galerie”, nata nel 1970 al piano sopra al ristorante per ospitare una ricca programmazione di mostre di arte commestibile, che vide la partecipazione di nomi come Roy Lichtenstein, Dieter Roth, Joseph Beuys, Niki de Saint Phalle…
Contemporaneamente, Spoerri fu anche strettamente legato al movimento Fluxus, che aveva una forte componente dadaista e si concentrava sulla spontaneità, l’umorismo e l’incontro tra arte e vita. La sua opera Topographie Anécdotée du Hasard è spesso vista come un esempio perfetto di questa fusione di arte e casualità, e viene considerata un omaggio al gusto per la casualità che permeava il gruppo.
La sua ultima residenza fu a Seggiano, in Toscana, dove aprì nel 1997 il Giardino di Daniel Spoerri, il celebre parco di sculture che ospita altrettante opere di numerosi artisti contemporanei: oggi più di 100 opere di circa 50 artisti lo abitano e rappresenta uno dei giardini d’artista più importanti al mondo, divenendo un’enorme opera d’arte ambientale che racconta espressioni artistiche internazionale di mezzo secolo con al centro la poetica del ready made.