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Justin Sun mangia la banana di Cattelan (da 6 milioni) e ne vuole comprare altre 100 mila

Justin Sun mangia la banana di Cattelan (da 6 milioni) e rilancia: «Da quel chiosco ne voglio acquistare 100mila». Lo racconta egregiamente Roberta Scorranese del Corriere. Comedian, la banana appiccicata al muro con lo scotch di Maurizio Cattelan, continua a vivere di vita propria: il collezionista e tycoon delle criptovalute Justin Sun, che il 20 novembre ha pagato 6,2 milioni di dollari in un’asta di Sotheby’s per aggiudicarsi l’opera di arte concettuale dell’artista padovano, si è impegnato ad acquistarne altre centomila dall’ambulante bengalese sul cui banchetto dell’Upper East Side è stato comprato il frutto al centro della provocazione.

La banana più costosa della storia ha fatto la fine di tutte le banane del mondo: è stata mangiata. Ma Justin Sun, il re cinese delle criptovalute che l’ha comprata all’asta da Sotheby’s il 20 novembre scorso per 6,2 milioni di dollari, non avrebbe potuto fare altrimenti. Non mangiare la banana di Cattelan non avrebbe avuto senso: perché comprare un frutto di pochi centesimi appiccicato con il nastro adesivo al muro se non per divorarla in un lussuoso hotel di Hong Kong, davanti alle telecamere e ai giornalisti, con larga ripresa sui social e sui media di tutto il mondo? Il senso dell’operazione è tutta qui: l’azione. Di certo la banana di Maurizio Cattelan di per sé non è un’opera d’arte, ma è opera d’arte tutto il sistema che le è stato cucito intorno. L’essere presentata (e accettata) nei musei, nelle fiere e nelle aste prestigiose come quella di Sotheby’s. La fortissima attenzione mediatica, con tanto di indignazione («Ma come, ci sono persone che non arrivano a fine mese e uno compra una banana per 6 milioni?»). I risvolti stravaganti, come lo studente che l’anno scorso la vide esposta in un museo di Seoul e in un attacco di fame se la mangiò. Nessun problema: la banana si può (anzi, si deve) cambiare ogni tanto e l’acquisto dell’opera include anche il kit con le istruzioni su come mantenerla fresca e come sostituirla quando diventa marrone.

Favola pre-natalizia dal significato che va oltre il gesto o le banconote messe in campo dal miliardario cinese: Sun pagherà 25 centesimi a banana “come atto di gratitudine” nei confronti di Shah Alam, il 74enne dipendente di una mini-catena di banchetti che ad ogni angolo di Manhattan vendono frutta e ortaggi ai newyorchesi in transito. Alam guadagna 12 dollari l’ora (sotto il salario minimo legale nella città di New York) per lavorare 12 ore al giorno in ogni stagione dell’anno al banchetto vicino alla sede di Sotheby’s su York Avenue. Il bengalese è scoppiato in lacrime scioccato quando ha saputo che la banana pagata 25 centesimi da un funzionario della casa d’aste era stata contesa da collezionisti miliardari per cifre da capogiro. “Sono un poveraccio. Non ho mai avuto, non ho mai visto questo tipo di denaro”, aveva detto l’uomo al New York Times: “Chi l’ha ricomprata, che tipo di gente è? Non sa cos’è una banana?”. Uno dei pochi prodotti disponibili in ogni angolo del pianeta (il che riflette le dinamiche del commercio globale), le banane sono diventate un simbolo delle relazioni tra il Nord e il Sud del mondo, rappresentando le disuguaglianze economiche tra paesi ricchi e in via di sviluppo. Sun, che sotto i flash dei media a Hong Kong ha sbucciato e mangiato la banana di Cattelan, ha condiviso su X l’intervista di Amal annunciando di aver deciso di comprare l’enorme quantità di banane dal suo banchetto “per ringraziarlo”. Le banane saranno distribuite gratis ai passanti finché dureranno le scorte.

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