Lo scorso 12 dicembre, a un soffio dalla chiusura dell’anno, Christie’s ha conquistato Parigi con la vendita Vivre la couleur: hommage à Jean Fournier, che ha reso omaggio a una delle grandi figure della scena artistica parigina. Dopo il successo della collezione Antoine e Simon Veil (tenutasi il 4 dicembre), la maison Pinault continua a stupire e appassionare collezionisti con 35 opere di alcuni dei protagonisti del Novecento.
‘C’est la cerise sur le gâteau’ dicembrina per Christie’s. Guanti bianchi per l’asta Vivre la couleur: hommage à Jean Fournier, un successo per la maison che ha raggiunto un totale di 9,1 milioni di euro (9,6 milioni di dollari), superando di gran lunga le stime iniziali, che erano comprese tra i 4,7 e i 6,7 milioni di euro. Con il 100% dei lotti venduti e il 66% che ha superato le stime più alte, la vendita ha inoltre evidenziato anche l’importanza di Jean Fournier nel mondo dell’arte parigino, come gallerista e mecenate, e il suo impegno nel sostenere artisti di grande valore.
Jean Fournier (1922-2020) è stato infatti uno dei galleristi più influenti nel panorama dell’arte contemporanea, in particolare a Parigi, dove ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo della scena artistica dal dopoguerra fino agli anni ’70. Fondatore della Galleria Jean Fournier nel 1950, Fournier è stato un grande sostenitore dell’espressionismo astratto e ha contribuito a promuovere e supportare numerosi artisti che sono oggi considerati maestri dell’arte contemporanea. La galleria di Jean Fournier è diventata un punto di riferimento per gli artisti che cercavano un luogo dove esporre la loro arte innovativa e sperimentale, tra cui Joan Mitchell, Sam Francis, Simon Hantaï, Claude Viallat, Josef Síma e molti altri. Fournier è stato anche un importante intermediario tra gli artisti e il mercato dell’arte, contribuendo al riconoscimento globale delle correnti artistiche emergenti come l’espressionismo astratto e l’arte informale. La sua galleria ha continuato a essere un punto centrale per l’arte contemporanea fino agli anni successivi alla sua morte, lasciando un’eredità duratura nell’ambito della promozione dell’arte moderna.
La casa d’aste ha deciso dunque di omaggiare l’uomo con la vendita a Parigi, che comprendeva opere di grandi artisti dagli anni ’50 agli anni ’70, che hanno trovato in Jean Fournier un promotore appassionato e determinato.
Top lot della serata il dittico Champs, 1990, di Joan Mitchell, figura centrale dell’espressionismo astratto americano che ha conquistato gli offerenti, raggiungendo 2,1 milioni di euro, un risultato che ha superato abbondantemente le aspettative. Segue un altro dipinto di Mitchell, Senza titolo, ha anch’esso superato la stima massima, toccando 1,4 milioni di euro, mentre un terzo lavoro, dedicato proprio a Fournier, Senza titolo, è stato venduto per 1,8 milioni di euro.
Riflettori puntati anche sull’artista statunitense Sam Francis, esponente dell’espressionismo astratto e in seguito dell’action painting che ha suscitato grande interesse. In particolare Figura blu (Blue IV) ha raggiunto 831,6 mila euro, quasi il doppio della stima minima, mentre Sans titre (lotto 9) ha visto un incremento significativo, raggiungendo 352,8 mila euro.
Grande attenzione in sala per il pittore Simon Hantaï, la cui carriera fu profondamente segnata dall’incontro con Jean Fournier. Il suo dipinto Mm 25 è stato venduto per 390,6 mila euro, confermando l’apprezzamento per la sua arte. Anche le opere di Josef Síma, che aveva avuto la sua prima mostra nella galleria di Jean Fournier, hanno ottenuto ottimi risultati. Paysage de Brie è stato venduto per 138.6 mila euro, mentre Paysage aux tâches bleues ha raggiunto un prezzo di 138.6 mila euro, quasi triplicando la sua stima più alta. Successo anche per i dipinti di Claude Viallat. I suoi lavori hanno ottenuto risultati tre volte superiori alle stime più elevate: Sans titre è stato venduto per 60.4 mila euro, Senza titolo per 56,7 mila euro e Senza titolo per 50,4 mila euro.