
Una selezione di preziose opere di piccolo formato che è possibile incontrare nell’edizione 2025 di Arte Fiera, che si chiude oggi a Bologna
Pochi centimetri, al più qualche decimetro. Per rivendicare il fatto che l’arte, anche la grande arte, non ha dimensioni prefissate. Girando per una fiera d’arte, sono molte le chiavi di lettura che il profluvio di opere esposte possono offrire al visitatore. Una di quelle che spesso colpisce racconta della capacità degli artisti di condensare significati profondi anche in pochi centimetri quadrati di tela, e pochi grammi di argilla. L’edizione 2025 di Arte Fiera, a Bologna, non si sottrae a questo trend. Ed è possibile quindi rimanere estasiati davanti alla sfilza di piccoli disegni di Giorgio Morandi esibiti con orgoglio nello stand Sprovieri. O di fronte al microscopico coloratissimo “gingillo” di Giacomo Balla sciorinato dalla Galleria Cinquantasei.

L’occhio viene catturato verso l’alto dalla piccolissima brillante struttura di Regine Schumann nel booth di Dep Art Gallery, che però sceglie di cambiare ogni giorno il proprio allestimento, per cui se voleste vederlo dal vivo vi toccherà chiedere direttamente al gallerista. Emana decisa coscienza di sé il pur microscopico Leoncillo portato a Bologna da Campaiola, idem per il micro-autoritratto di Antonio Ligabue chez De Bonis.

Nicola Verlato certifica che le sue pregnanti anatomie funzionano anche sulle piccole dimensioni nei due quadretti esposti dalla Galleria Giovanni Bonelli. E qualcosa di silile accade con Luigi Spazzapan da Bottegantica, Mark Tobey da Glauco Cavaciuti, Amedeo Polazzo da Herald St, Stefania Galegati da FPAC. Noi comunque vi mettiamo a disposizione tutte le immagini…




















