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Ancora Fuorisalone 2025: Gisella Borioli ci racconta di Superdesign Show

Superdesign Show 2025 - Portale
Gisella Borioli – @ambraalessiph
Fino al 13 aprile presso gli spazi espositivi di Superstudio Più in via Tortona 27 torna Superdesign Show, il progetto di Gisella Borioli con l’art direction di Giulio Cappellini che quest’anno esplora il tema della Felicità.

Sono passati ormai 25 anni da quando Superstudio Più è nato per diventare movimento e riflesso di un quartiere espositivo con contenuti culturali, emozionali, interattivi, immateriali, sorprendenti. Quest’anno si festeggiano i sui cinque lustri con Superdesign Show, evento iconico della Milano Design Week con un concept coraggioso: “HAPPINESS – Direction, Challenge, Vision”, un inno alla bellezza, alla gioia, alla condivisione e al miglioramento, nostro e del mondo che ci circonda.

Ci chiediamo se si possa parlare davvero di felicità in un mondo così caotico. Secondo Superdesign Show sì ed è per questo che oggi questo grande e coinvolgente progetto lancia la sfida per dar forma a un concetto che sembra oggi veramente lontano, portando a noi del pubblico una selezione di progetti innovativi, capaci di stupire e far sognare.

Gisella Borioli, milanese, giornalista e art-director, fondatrice di Superstudio Più e del recente Superstudio Academy (modulo formativo cultural-manageriale per la gestione degli eventi di design), ha aperto la strada al Fuorisalone diffuso nel district di Milano in zona Tortona, a partire dalle due sedi di Superstudio di allora, dando così il via alla trasformazione di un’area post-industriale in un cuore creativo della città.

Abbiamo chiesto alla responsabile di tutto questo grande ecosistema creativo di parlarci meglio delle origini del progetto, degli approdi odierni e delle prospettive future.

Superdesign Show 2025

Cos’è Superstudio Più e come siamo arrivati a Superdesign Show?

Cominciamo col fare un po’ di chiarezza quando si parla di Superstudio.
Superstudio è il nome di un famoso gruppo di architetti visionari e amici che operavano a Firenze fine anni ’60 inizio ’70. Il nome scelto per i nostri studi è un omaggio, dieci anni dopo lo scioglimento del gruppo, alla loro immaginazione. Superstudio Group è dunque la casa madre da cui tutto è originato.

Superstudio 13 il primo centro di studi fotografici e servizi per l’immagine della moda aperto nel 1983, Superstudio Più il secondo hub aperto nel 2000 a poca distanza, sempre in zona Tortona, come base per eventi temporanei di moda, arte, design, innovazione in genere cui sono seguiti nel 2020 Superstudio Maxi, 10.000 mq con un’unica grande sala per le fiere e le week di Milano in via Moncucco e seguirà in settembre 2025 Superstudio Village alla Bovisa, centro per produzioni digitali 5.0 e il nuovo universo della comunicazione virtuale.

Superdesign Show è invece il nome dell’evento da noi prodotto al Superstudio Più per la Design Week. Un concept di Gisella Borioli con l’art-direction di Giulio Cappellini.

Parliamo un po’ di Superdesign Show: numerosissimi progetti in tanti anni, come riassumere?

20.000 metri quadri di cui 10.000 destinati al progetto omnicomprensivo di esposizioni emozionali e culturali di design che ogni anno individuano un tema, una tendenza e li sviluppano secondo la visione di ogni espositore o di ogni artista invitato. In questi 25 anni di attività di Superstudio Più, il progetto del Fuorisalone diffuso nei quartieri si è sviluppato a partire da qui. La sua evoluzione si può forse capire scorrendo il nome che abbiamo dato ai vari periodi e alle varie impostazioni.

2000/2008. Design Connexion. Il nuovo design del Made in Italy e le connessioni internazionali per definire la nuova estetica dell’arredo e il lancio di giovani autori che sarebbero diventati famosi. Da Fabio Novembre a Marcel Wanders, da Piero Lissoni a Jasper Morrison, da Philip Stark a Paola Navone.

2009/2014. Cambio di passo ed è Temporary Museum for New Design. Esposizioni museali, spettacolari, emozionali, “meno fiera e più museo”. Entrano le interazioni con l’arte, con la musica, con le performance, con i video e le installazioni sorprendenti. Superstudio richiama sempre più gente, non solo professionisti del design ma amatori, addict, curiosi, giovani, appassionati. Nel frattempo la sua visione del Design Diffuso nei District comincia a essere l’esempio per una rete informale di eventi a tema design sempre più estesa in città.

2015/2025. Con la Milano dell’Expo tutto diventa entertainment, pop, global, easy, multiculturale. Così il Design, che ormai ha invaso tutti i campi e superato sé stesso. Superdesign Show vuole raccontare la nuova era del design spettacolare, globalizzato, autoprodotto, omnicomprensivo, dall’arredo all’automotive, dai materiali all’architettura, dalla scienza alla sostenibilità, dal made in Italy alla creatività dei paesi emergenti, Asia in testa. Milano oggi è, per la Design Week, una piazza satura di eventi da diventare quasi invivibile.

Superstudio Più rimane una oasi vivace ma tranquilla in cui scoprire le tendenze e capire dove stiamo andando grazie alla sua dimensione e alla selezione qualitativa dei prodotti e dei protagonisti fatta, come sempre, da Gisella Borioli e Giulio Cappellini e il nuovo team di giovani collaboratori, tra cui spicca l’architetta general manager Laura Vella.

Quali sono i temi più importanti quando si parla dei design secondo te? 

La risposta immediata è d’abitudine “la sostenibilità”. Io penso che questo sia ormai un assioma da non mettere nemmeno più in discussione, come l’acqua potabile dai rubinetti. Penso piuttosto ai materiali che rispettano e spesso salvano il pianeta, a portare bellezza e comfort fino alle fasce più deboli della popolazione, a un design democratico altrettanto desiderabile del design luxury, all’innesto delle nuove tecnologie e quindi di nuove funzioni, alle minicase dove si vive bene e ci sta tutto natura compresa, alla ricostruzioni delle città distrutte dalle guerre e dai terremoti e come architetti, ingegneri, tecnici, scienziati e designer potranno mettere al riparo da nuovi disastri del genere.

Qual è l’approccio di oggi ai materiali, al tema della AI, al design del futuro?

Sono argomenti che abbiamo affrontato credo tra i primi, grazie anche al giovanissimo team che ci ha raggiunto negli ultimi anni e alla visione futuribile che abbiamo sempre avuto. Abbiamo già presentato la casa del futuro su Marte. I materiali, le loro ricerche, le loro performance al limite dell’incredibile sono una costante ormai da molti anni.

L’AI è già da tempo una alleata preziosa, abbiamo all’interno un department di creativi digitali che realizzano spesso eventi nel metaverso, avatar che rispondono in diretta dal megaschermo, presentazioni 3D interattive su touchscreen ecc. In questo momento stanno lavorando per virtualizzare il FLA, il museo di fashion-art di Superstudio con oltre 600 opere di Flavio Lucchini.

Abbiamo ancora bisogno degli oggetti? Se si perché? 

Gli oggetti ci parlano di noi, come i vestiti che indossiamo. Ci gratificano, ci coccolano, ci fanno sorridere e stare bene. Ci ricordano un luogo, una storia, un amore. Ci servono e ci danno felicità. E visto che non possiamo farne a meno meglio che siano non solo funzionali ma belli!

Su tanti distretti aperti e scomparsi, perchè Superstudio Più sopravvive e quali sono i suoi punti di forza?

Superstudio è in primo luogo un sogno e una proprietà immobiliare famigliare fissa, che lavora tutto l’anno, con grossi investimenti costanti in tutte le sue venue per mantenerne l’immagine e la qualità dei servizi. Non è un fondo o un affitto temporaneo di un luogo da subaffittare agli espositori e se non va bene si chiude e via. È la nostra vita e dentro c’è tutto: passioni, interessi, passato, futuro, risparmi, sfide. C’è una famiglia allargata che vi lavora e un team di giovani collaboratori appassionati che stanno crescendo ogni giorno di più.

I nostri punti di forza? Location perfette da tutti i punti di vista, tecnologia, verde e sostenibilità. E poi professionalità, serietà, flessibilità, disponibilità, partecipazione, collaborazione, empatia. A disposizione 24/24 perchè il lavoro è la nostra vita, soprattutto per me. Quest’anno sono i 25 anni di Superstudio Più, ma presto saranno i 50 del gruppo. Abbiamo già dimostrato di saper durare. Il mio obiettivo è arrivare ai 100 anni di attività e con i giovani ora al comando potremmo arrivarci.

Perchè investire nel progetto del Superdesign Show?

Perché è pensato sempre col cuore. Perché nasce ogni volta da una riflessione sullo stato delle cose e dove va la società. Perché è un alleato e un problem solver per ogni cliente o interlocutore. Perché persegue la bellezza e guarda al futuro rispettando il passato.

Cosa aspettarci dal Superdesign? 

Il tema dell’anno è HAPPINESS. Tra presentazioni emozionanti che mettono a confronto l’uomo con la tecnologia, un tuffo nel recente passato dei grandi designer, le collettive di oggetti insoliti e spesso divertenti, la scoperta delle ricerche alla base dei materiali performanti, le installazioni di artisti come Carla Tolomeo, Michelangelo Pistoletto, Flavio Lucchini, Davide Dall’Osso, Mao Sagao, un viaggio nella Bell’Italia delle residenze storiche e l’artigianato d’autore, senza dimenticare le esposizioni delle creazioni che arrivano dal far-East con le presenze di Giappone, Cina, Tailandia, Hong Kong per finire in una autentica sala da tè giapponese, ciascuno potrà trovare il suo momento di felicità.

Superdesign Show 2025 – installazione
Superstudio PIù – Art Garden

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