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Muore Koyo Kouoh, curatrice della Biennale Arte 2026

Koyo Kouoh. ph. Emeka Okereke
Koyo Kouoh. ph. Emeka Okereke
Il mondo dell’arte contemporanea è in lutto per la prematura scomparsa di Koyo Kouoh, curatrice della Biennale d’Arte di Venezia 2026 e figura di riferimento nell’ambito delle arti visive a livello internazionale. Kouoh, camerunse nata nel 1967, è deceduta a soli 57 anni

La notizia della sua morte è stata annunciata ufficialmente dalla stessa Biennale di Venezia con una nota di cordoglio. “La Biennale di Venezia apprende con sgomento la notizia della improvvisa e prematura scomparsa di Koyo Kouoh, curatrice della Biennale Arte 2026”, riporta Ca’ Giustinian: “La sua morte lascia un vuoto immenso nel mondo dell’arte contemporanea e nella comunità internazionale di artisti, curatori e studiosi, che hanno apprezzato il suo straordinario impegno intellettuale e umano”.

La nomina alla Biennale

Lo scorso 5 novembre Kouoh era stata nominata curatrice della 61.ma Biennale di Venezia, salutata dal Presidente Pietrangelo Buttafuoco con queste parole: “Il largo orizzonte di visione di Kouoh, il suo approccio curatoriale unico, che si incontra con intelligenze più raffinate, giovani e dirompenti”. Nata in Camerun, Kouoh ha dedicato gran parte della sua carriera, divisa tra l’Africa e la Svizzera, alla promozione e alla valorizzazione delle voci artistiche del “Continente Nero” e dei “margini” nel panorama globale. Capace di mescolare arte e attivismo, la sua pratica curatoriale si era focalizzata nell’esplorazione della storia coloniale, delle identità post-coloniali e delle sfide che queste pongono oggi.

“L’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia è da oltre un secolo il centro di gravità dell’arte”, aveva commentato la futura curatrice: “Artisti, professionisti dell’arte e dei musei, collezionisti, galleristi, filantropi e un pubblico in continua crescita si riuniscono in questo luogo mitico ogni due anni per cogliere il battito dello Zeitgeist. È un onore e un privilegio unici seguire le orme degli illustri predecessori nel ruolo di direttore artistico e creare una mostra che spero possa avere un significato per il mondo in cui viviamo attualmente e, cosa più importante, per il mondo che vogliamo costruire”.

L’imminente Biennale del 2026 sarebbe stata l’occasione per Kouoh di presentare una visione inclusiva, che avrebbe probabilmente portato al centro artisti, narrazioni e pratiche che sono spesso trascurate dalle istituzioni di arte occidentale. La sua selezione come curatrice della Biennale era una dichiarazione del suo impatto e della sua influenza crescente nel mondo dell’arte internazionale. Il suo lavoro in quel contesto avrebbe senza dubbio ampliato le prospettive globali.

La carriera di Koyo Kouoh

Nel 2019 Kouoh era entrata alla direzione dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Città del Capo, Sudafrica, lavorando anche come Curatrice del Programma Educativo e Artistico della fiera d’arte contemporanea africana 1:54 per otto edizioni consecutive a Londra e New York, oltre a far parte dei team curatoriali di Documenta 12 e 13. Una delle sue attuazioni più importanti era stata la direzione di RAW Material Company, centro di arte contemporanea a Dakar, in Senegal, dove ha operato come sazio per l’arte e la cultura, incentrato sul continente africano. Questo spazio ha avuto un impatto significativo sulla scena artistica internazionale, diventando un punto di riferimento per la ricerca e la sperimentazione artistica. Il suo lavoro ha messo in evidenza il valore delle pratiche artistiche che sfidano le convenzioni e cercano di allargare la comprensione e la definizione di ciò che costituisce “arte contemporanea”.

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