
Da sinistra: Leoncillo, Savelli, Angeli, Afro
1950 – 1970. Due decenni di Arte a Roma. Nella Capitale, sino al prossimo 13 giugno, è possibile ripercorrere una delle stagioni più fervide ed emozionanti della scena artistica italiana del dopoguerra. Nata dalla collaborazione tra Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma e Matteo Lampertico di Milano, l’esposizione riunisce – nella sede di via Margutta 54 di Antonacci Lappiccirella – opere di maestri che hanno segnato il panorama romano e nazionale in quegli anni.
Un’occasione per riscoprire, attraverso una selezione di opere significative e impattanti, il ruolo di Roma come centro propulsore dell’arte tra gli anni ’50 e ’70. Da Carla Accardi, Afro, Gastone Novelli, a Bice Lazzari, Leoncillo Leonardi, Jannis Kounellis, Mario Schifano, e ancora, Salvatore Scarpitta. Ad inaugurare il percorso espositivo è Centralinista, opera in ceramica smaltata (113x62x30 cm) di Leoncillo, datata 1949, esempio significativo di trasposizione del cubismo nella scultura. Dal cubismo all’informale. Si accendono quindi i riflettori su tre protagonisti di quegli anni: Scialoja con Luce romana del 1957, Afro con due opere datate 1962 e 1965 (Il pendolo, Sottobosco 2) e Mimmo Rotella con un Senza titolo realizzato nel 1954.

Immancabili Mario Schifano e Jannis Kounellis. Del primo viene esposto un lavoro del 1963, intitolato En plein air, in cui l’artista, mantenendo uno stile prettamente pittorico, si avvale di immagini derivate dalla grafica pubblicitaria. Di Kounellis è invece possibile ammirare uno dei suoi celebri Alfabeti (Untitled, 1960-1962).
Sono tre le opere in mostra di Gastone Novelli, tra cui Il campo dei giochi, 1965: opera selezionata per la prossima retrospettiva di Cà Pesaro a Venezia. Non mancano in mostra due tra le artiste che hanno maggiormente caratterizzato la scena artistica romana, a cui finalmente la critica e il mercato hanno riservato la giusta considerazione: Bice Lazzari e Carla Accardi. Di quest’ultima, in particolare, si può ammirare uno dei celebri sicofoil (Trasparente, 1965), un’opera in cui viene utilizzato un nuovo materiale inventato dall’industria chimica italiana negli anni sessanta e di cui l’artista fa uso per oltre un decennio. In mostra, sempre di Carla Accardi, l’opera Rossoblu del 1973 e l’antecedente Lago Artificiale in Sicilia, realizzata nel 1963.
In mostra anche opere di Franco Angeli, Antonio Sanfilippo, Angelo Savelli, e Toti Scajola.

Informazioni utili
1950 – 1970. Due decenni di Arte a Roma
Fino al 13 giugno 2025
Lunedì – Venerdì 10/19
Sabato su appuntamento
Antonacci Lapiccirella Fine Art
Via Margutta 54 Roma













