
Quindici anni di vita e un nuovo traguardo: il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo – è ufficialmente diventato Monumento Nazionale: l’iconico edificio progettato da Zaha Hadid, da oggi entra a far parte del patrimonio culturale italiano
L’edificio del MAXXI, simbolo di una visione contemporanea e innovativa della cultura e dell’arte, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento grazie a una lunga e dettagliata procedura di valutazione, iniziata nel luglio del 2024. A guidare il processo, l’allora Presidente Alessandro Giuli, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma. Con l’approvazione ufficiale, l’edificio progettato dalla compianta architetta Zaha Hadid entra ufficialmente tra le strutture tutelate dallo Stato, con l’obiettivo di garantirne la conservazione e la valorizzazione nel tempo. Maria Emanuela Bruni ha dichiarato con orgoglio: “Il MAXXI è cresciuto come un luogo vivo e dinamico, ricco di idee e progetti che abbracciano l’arte, la cultura e la sperimentazione. Questo riconoscimento non è solo un onore, ma un ulteriore impulso a continuare a lavorare con passione, a rendere il museo un punto di riferimento per la cultura internazionale, aperto e condiviso da tutti.” Monia Trombetta, Direttore ad interim del Dipartimento Arte: “Vogliamo che il MAXXI continui a essere uno spazio aperto e stimolante, che non solo custodisce il patrimonio, ma lo rinnova ogni giorno. È un museo da abitare, da vivere, da scoprire insieme.”

La storia del MAXXI, tra politica e architettura
L’idea di creare un museo dedicato all’arte contemporanea in Italia risale agli anni ’90, pensando in una istituzione che fosse in grado di ospitare e promuovere l’arte e l’architettura del XXI secolo, in un paese che tradizionalmente era più concentrato su un patrimonio artistico storico e classico. Nel 1998, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali indisse un concorso internazionale per la progettazione del nuovo museo, e la giuria decise di premiare il progetto dell’architetta britannica Zaha Hadid, che a quel tempo era già una figura di riferimento nell’architettura contemporanea per la sua capacità di coniugare forme fluide e dinamiche con l’innovazione tecnologica. Il design del MAXXI è concepito come un “continuum” spaziale: gli spazi interni sono interconnessi da lunghe linee fluide che sembrano disegnare un percorso che guida il visitatore attraverso il museo. La struttura, infatti, si sviluppa su più livelli e presenta una successione di grandi volumi aperti, che si intrecciano in un gioco di linee e superfici. Gli spazi espositivi sono caratterizzati da un’assenza di angoli e da un design che enfatizza il movimento, l’apertura e la fluidità, in totale contrasto con le forme rigide e quadrate dei musei tradizionali.
La realizzazione del MAXXI fu tutt’altro che semplice. Il progetto, inizialmente pensato come parte di un più ampio piano di rigenerazione urbana del quartiere Flaminio, fu avviato nel 2003, ma i lavori di costruzione subirono numerosi ritardi, dovuti principalmente alla complessità strutturale dell’opera. L’architettura di Hadid, infatti, richiedeva soluzioni tecniche innovative, in particolare per quanto riguarda le strutture portanti e la realizzazione delle superfici curve e sinuose: l’opera fu consegnata alla città solo nel 2009, e inaugurata, appunto, l’anno successivo.













