
Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto inaugurano Black Light Gallery, nuovo spazio dedicato alla fotografia a Padova
Un immaginario che confonde realtà e spazi mentali caratterizza With half closed eyes, la mostra di Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto presso la Black Light Gallery, un nuovo luogo dedicato alla fotografia che arricchisce il panorama culturale di Padova con uno sguardo contemporaneo. Come afferma la direttrice Roberta Salmaso: “Black Light Gallery nasce dal progetto di creare uno spazio aperto alla città la cui vocazione, ancor prima che commerciale, sia quella di avvicinare il pubblico padovano e veneto ad un concetto di fotografia come opera d’arte, creando legami con le realtà culturali del territorio che già operano in ambito fotografico.
Per questa ragione le proposte artistiche sono volutamente trasversali ed esplorano generi diversi: da giovani artisti emergenti che utilizzano un linguaggio unico e accattivante legato al presente, alle proposte più vicine al collezionismo fotografico”.

Il duo di artisti, attivo dal 2008 tra Padova e New York, invita il fruitore ad accogliere le suggestioni che sorgono in quello spazio liminale dove sonno e veglia coesistono ponendo le opere della serie Behind The Visible (2014-2015) in dialogo con i lavori più recenti, inediti per l’Italia, realizzati durante la residenza diretta da Philip Rylands presso The Society of the Four Arts di Palm Beach in Florida. Quest’ultima serie, fin dal titolo Hiding from the sun (2023), sembra evocare una dimensione che rifugge lo stato di piena visibilità, per poter accedere a un regno che accoglie le sfumature e le mancanze come possibilità per risvegliare la facoltà cognitiva dell’immaginazione, in un mondo che tende sempre più a delegare anche questa a sistemi informatici.

Staged photography
Allo stesso modo la presenza dell’acqua, che funge da leitmotiv nella loro produzione, richiama un elemento che ha il potere di generare sospensione e confondere i soggetti con l’ambiente, in Soaked (2023) e Gathering Storms (2023), a esempio, uno scenario rassicurante fatto di vegetazione controllata e acqua cristallina sembra celare un incubo dal sapore apocalittico; la stessa sensazione permea Lost River (2015) e Under the Surface (2014) dove la figura femminile è colta in un malinconico abbandono, pronta ad accogliere un futuro inquieto, che ricorda le suggestioni del film Melancholia (2011) di Lars von Trier, tra catastrofe ambientale e personale.

Tania & Lazlo giocano con l’estremo realismo della staged photography, minano le certezze del visitatore costruendo immagini così vivide da denunciare la propria natura costruita, in cui tutto sembra poter cedere da un momento all’altro. L’impressione è quella di una realtà fragile che assomiglia più al set di un film che alla vita vissuta negando la vocazione documentaria della fotografia, recuperata invece nella sezione della mostra riservata alle polaroid che immortalano il processo di realizzazione. Ragionando su questo aspetto peculiare della loro opera il curatore Carlo Sala cita nel testo critico il romanzo Orca di Arthur Herzog, dove i territori della Florida vengono descritti come un luogo artificiale, creato per assecondare desideri e aspettative.

Aperto allo stupore
Questo immaginario largamente diffuso è alterato in opere come The Lighthouse (2023), dove lo sguardo scorre in orizzontale sulle pareti esterne di una casa vuota, o meglio, talmente piena di luce da non permettere di intravederne gli interni fino a svelarne la finzione. I titoli di alcune fotografie, quali Under the Surface e I Can Feel the Universe, alludono chiaramente a una dimensione di percezione amplificata cercando di approdare a una conoscenza più approfondita e condivisa del mondo.
I lavori degli artisti funzionano, in definitiva, come varchi verso un mondo visibile solo a occhi socchiusi che chiedono al fruitore di assumere un atteggiamento ricettivo, aperto allo stupore.

Tania & Lazlo. With Half Closed Eyes
Fino al 18 Giugno 2025
Black Light Gallery
Via Dante Alighieri, 87/ 89 – Padova
blacklightgallery.net














