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In the Sign: La scarpetta della discordia

GANNI, AW 2022
GANNI, AW 2022
Nel mondo della moda, dove l’ispirazione e la creatività si intrecciano con la rapidità del mercato, il confine tra omaggio e imitazione è sottile. A scrivere un nuovo capitolo della storia sono stati, questa volta, i Giudici della Danimarca, Paese nordico che ha fatto dello #ScandiChic la sua bandiera. Una nuova puntata di In the Sign, dove il brand finisce in tribunale

Protagonista, la celebre “Buckle Ballerina” realizzata da Ganni, ad oggi probabilmente il marchio di moda più iconico di Copenaghen. Fin dal suo lancio, il modello “Buckle Ballerina” ha goduto di una forte visibilità grazie a campagne promozionali su riviste di moda e piattaforme social. Una strategia che ha probabilmente contribuito al successo commerciale del prodotto, il cui fatturato dichiarato supera i 13 milioni di corone danesi.
Più in generale, il brand ha saputo imporsi nel panorama internazionale grazie a uno stile riconoscibile, che unisce il romanticismo con uno streetwear caratterizzato da tocchi “audaci”: abiti leopardati, maglioni oversize dai colori insoliti, T-shirt sbiadite mixate con uno styling cool sono diventati il tratto distintivo di uno stile che oggi tutti vogliono imitare.
Anche Steve Madden, a quanto dicono i Tribunali: nome storico del footwear statunitense nato negli anni ’90, ha conquistato il mercato globale con calzature alla moda a prezzi accessibili, diventando un riferimento per il design “inspired” e di tendenza.
Il cuore del contenzioso, avviato da Ganni contro il colosso nord-americano, ruota attorno alla somiglianza tra la scarpa realizzata dai fashion designer danesi e la calzatura “Grand Ave” di Madden.
Secondo la decisione del Tribunale marittimo e commerciale di Copenaghen dello scorso 9 agosto 2024, infatti, i due modelli presenterebbero elementi distintivi comuni – quali la punta affusolata, il tacco basso e le vistose fibbie metalliche – che costituirebbero una scelta creativa non meramente funzionale. Questa circostanza ha portato i Giudici, per la prima volta nella storia della giurisprudenza danese, a “premiare” la ballerina di Ganni con il riconoscimento della sua tutela sotto il profilo autorale.

La “Buckle Ballerina” di Ganni a sinistra e la “Grand Ave” di Steve Madden a destra

Anche in Danimarca come in Italia, infatti, uno dei requisiti che un’opera di design industriale deve avere per poter accedere alla tutela autorale è quello della creatività, come stabilito dalla sezione 1 della legge danese sul diritto d’autore, l’Ophavsretsloven.
Non solo. Dal momento che, secondo il Tribunale, la scarpa di Ganni presenta un’identità ben definita e una sua spiccata riconoscibilità sul mercato, quest’ultima è stata ritenuta meritevole di essere tutelata anche ai sensi del Danish Marketing Practices Act, la legge danese in materia di concorrenza leale.
Alla luce di tutte queste considerazioni, la Corte ha concluso che, pur esistendo differenze tra le due calzature e in assenza di prova di una copia diretta da parte di Steve Madden della scarpa di Ganni, il modello “Grand Ave” riproduce l’espressione creativa della “Buckle Ballerina” in misura tale da poter perfino confondere i consumatori. Di conseguenza, in Danimarca la vendita e distribuzione della scarpa di Steve Madden è stata vietata.
Lo stilista statunitense, ovviamente, non si è dato per vinto – appellando la decisione. Ma – spoiler – senza fortuna. Il 17 marzo 2025, infatti, la Corte d’Appello dell’Est della Danimarca ha raggiunto le stesse conclusioni dei Giudici di primo grado.

GANNI

Questa sentenza rappresenta una svolta nel panorama giuridico danese (in quanto si pone in “contraddizione” con decisioni precedenti che negavano simile protezione alle creazioni di moda), ma anche per i designer europei. Pur essendo le legislazioni nazionali diverse, la decisione non potrà che spingere anche le altre Corti dell’Unione Europea a prendere in considerazione la possibilità di proteggere come opere del design industriale anche gli accessori d’abbigliamento, un settore ancora (poco) esplorato da questo punto di vista.
Insomma, come dice Cenerentola, “una bella scarpa può cambiarti la vita!” – e nel caso di Ganni “il sogno è diventato realtà”.

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