
Con l’abbassamento dell’aliquota IVA dal 22 al 5% l’Italia può diventare hub europeo del mercato artistico
“Il risultato è di portata storica, l’Italia è tornata al centro del mercato dell’arte Mondiale”. È entusiastico il commento di Sirio Ortolani al decreto che abbassa l’aliquota Iva al 5% sulla cessione delle opere d’arte. “Il Gruppo Apollo e l’Angamc sono riusciti a far capire in profondità quanto il mercato dell’arte sia fondamentale per tutelare il presente ed il futuro della cultura italiana”, dice ad ArtsLife il presidente dell’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea.
“Il lavoro della politica è stato eccelso in questo senso. Il Ministro Giuli, il Ministro Giorgetti, il presidenti delle Commissioni Cultura di Camera e Senato Mollicone e Marti e l’On. Amorese hanno lavorato duramente per riuscire ad a raggiungere questo obbiettivo. Adesso sia apre un nuovo capitolo che potrà portare veramente tante soddisfazioni a tutta la filiera dell’arte. Chiudo dicendo Viva l’Arte”.

1,36 miliardi di euro
Più strutturata e aperta a ulteriori sviluppi è la riflessione di Federculture, che in una nota apprezza la norma che “pone il nostro Paese perfettamente all’interno della competitività del mercato europeo. In linea con i parametri di Francia e Germania, che hanno aliquote rispettivamente al 5,5 e 7%”. E dopo i ringraziamenti di rito, mette sul tavolo un ulteriore “obiettivo comune: l’applicazione di una medesima aliquota Iva a tutti i prodotti culturali che oggi sono soggetti a regimi diversi. I libri ora sono al 4%, i dischi ora al 22%, le mostre e gli spettacoli dal vivo sono ora al 10%, i musei sono esenti Iva e le opere d’arte ora, finalmente, sono al 5%”.
“L’Italia può diventare hub europeo del mercato artistico”, annuncia trionfante la comunicazione del Gruppo Apollo. La Confederazione che raggruppa tutte le principali associazioni dell’industria dell’arte in Italia. “Un risultato storico, frutto di un impegno corale, e oggi è davvero una giornata importante per tutto il settore. […] Un comparto che – secondo l’ultimo rapporto commissionato dal Gruppo Apollo e realizzato da Nomisma in collaborazione con Intesa Sanpaolo, presentato a marzo – vale 1,36 miliardi di euro. […] La sinergia tra gli operatori del comparto – gallerie, case d’asta, collezionisti, professionisti – con le istituzioni, in primo piano il Governo, ha avuto un ruolo determinante nel raggiungimento di questo traguardo”.













