
Una nuova tappa internazionale per Dirimart: la prestigiosa galleria d’arte con base a Istanbul sbarca a Londra e lo fa in grande stile. Il 9 settembre 2025 aprirà le porte il nuovo spazio espositivo nel quartiere di Mayfair, epicentro dell’arte contemporanea globale, con la mostra personale “I still insist” firmata da Ayşe Erkmen, tra le voci più influenti della scena artistica turca.
L’inaugurazione rappresenta un momento storico per Dirimart, che per la prima volta estende il proprio raggio d’azione oltre i confini della Turchia. “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di costruire dialoghi tra culture e geografie diverse”, afferma Levent Özmen, direttore senior della galleria. “Abbiamo portato a Istanbul artisti internazionali come Shirin Neshat, Sarah Morris e Hermann Nitsch. Ora vogliamo fare lo stesso con gli artisti turchi nel mondo”.
“I still insist” segna il ritorno di Ayşe Erkmen nel Regno Unito, dodici anni dopo la sua mostra alla Barbican. Per Londra, l’artista ha creato un corpus di sette opere nuove e recenti, molte delle quali pensate appositamente per lo spazio di Mayfair. La mostra riflette sulla transizione fisica e concettuale che comporta il cambiamento di contesto: spostarsi, disorientarsi, ridefinirsi.

Erkmen parte sempre dallo spazio. Lo osserva, lo ascolta, lo trasforma. Ogni intervento diventa dialogo con l’architettura, ma anche riflessione sul ruolo stesso della galleria come contenitore e soggetto. “Tutto quello che faccio voglio che sia considerato scultura”, afferma. E in effetti, anche il vuoto, il silenzio e la struttura diventano parte dell’opera.
Tra i lavori più potenti in mostra, l’installazione I still insist (2025): la struttura in legno nascosta dietro i muri della sede di Istanbul viene letteralmente trasferita a Londra. Un atto fisico e simbolico: ciò che prima era invisibile diventa protagonista.
Accanto a questa opera, “Dolapdere”, un’opera sonora che riecheggia i nomi di negozi e attività del quartiere di Istanbul che sono spariti sotto il peso della gentrificazione, e il cortometraggio Dolapdere, the movie (2025), che ne documenta i luoghi. Un gesto poetico di resistenza e di memoria urbana.
In Scrolling (2021), l’artista sfoglia sullo schermo il proprio archivio digitale: un diario visivo, uno sguardo al passato in cerca del futuro. Con Ribbons (2025), invece, Erkmen avvolge una colonna della galleria con nastri recanti il suo nome, un omaggio alla nonna sarta e una riflessione sull’identità dell’artista e il potere (o la fragilità) della firma.
Completano l’allestimento le nuove serie Circles on Circles (2025), sculture in argento che giocano con la forma, e Weight to Form (2025), opere in ceramica che sovvertono i canoni della lavorazione tradizionale per dare forma al gesto.
Con questa mostra, Dirimart non solo celebra l’apertura di un nuovo spazio, ma lancia un messaggio forte alla scena artistica internazionale: l’arte può ancora sorprendere, interrogare e connettere mondi diversi. La galleria si prepara inoltre a pubblicare un volume inedito dedicato ai progetti non realizzati di Ayşe Erkmen, in uscita a settembre.















