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Padiglione di Malta: il dubbio come atto radicale

The entrance to the Venice Biennale.
The entrance to the Venice Biennale.
Alla 61.ma Biennale Arte di Venezia, che aprirà il 9 maggio 2026, Malta si presenta con No Need to Sparkle, un progetto che invita a mettere da parte i luccichii superficiali che appaiono ormai come una zona comfort per abbracciare l’incertezza come filosofia di resistenza.

Gli artisti Adrian Abela, Charlie Cauchi e Raphael Vella guidano in un percorso dove le convinzioni svaniscono, i confini identitari si sfaldano e i sistemi di fede si smaterializzano davanti agli occhi. Tre opere, tre narrazioni stratificate, che si intersecano nella creazione di finzioni e realtà mutevoli, accompagnando i visitatori in dimensioni imprevedibili.

Il progetto, curato da Margerita Pulè con il supporto di un team internazionale, sembra aver accolto in un abbraccio intimo il tema scelto per questa edizione della Biennale, In Minor Keys, dedicato alle tonalità minori come metafora di una resistenza poetica e silenziosa.

Dopo una lunga assenza, Malta è tornata alla Biennale nel 2017 e, da allora, ha conquistato la scena internazionale con padiglioni che hanno saputo affascinare la critica. No Need to Sparkle si preannuncia un nuovo capitolo potente e meditativo di questa avventura, capace di vibrare sulle “frequenze dell’anima”, come desiderava la curatrice Koyo Kouoh.

Dal 9 maggio al 22 novembre 2026, all’Arsenale di Venezia questo padiglione invita a lasciarsi attraversare dal dubbio, a non “brillare” per forza, ma a sentire davvero.

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