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Ambienti naturali e siti storici, ecco tutti i nuovi “nominati” UNESCO

Castello di Neuschwanstein in Baviera, Germania. Foto: DEA / M. Santini / De Agostini via Getty Images.
Castello di Neuschwanstein in Baviera, Germania, iscritto alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Credits: DEA / M. Santini / De Agostini. Courtesy of Getty Images.
Possibilità di tutela, conservazione, e anche afflusso turistico, per i 21 nuovi monumenti iscritti alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Dai castelli delle favole che diventano realtà a siti in cui la realtà (quella umana) si è fatta più che atroce.

Tra le nuove aggiunte figurano monumenti storici e culturali e quattro ambienti naturali. Con oltre 1248 proprietà in oltre 170 paesi, la menzione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO rappresenta un’occasione non solo di identificazione (e quindi di riconoscimento), ma anche di protezione, tutela e la trasmissione alle generazioni future del bene culturale designato.

Tra i siti appena iscritti spiccano luoghi di straordinaria rilevanza archeologica e storica. Il Paleopaesaggio di Faya, nell’emirato di Sharjah, offre testimonianze risalenti all’età della pietra, mentre il paesaggio culturale di Murujuga, in Australia, conserva tracce di attività umana ininterrotta per oltre 50.000 anni. In Asia orientale, emergono i siti di arte rupestre lungo il torrente Bangucheon, in Corea del Sud, e la grotta di Shulgan-Tash, nella Repubblica di Baschiria, entrambi custodi di incisioni millenarie.

A rappresentare l’architettura antica, ci sono le strutture in muratura a secco Diy-Gid-Biy, edificate tra il XII e il XVII secolo sui monti Mandara in Camerun, e i celebri megaliti di Carnac, nel nord-ovest della Francia, noti come la “Stonehenge francese”, datati al periodo neolitico.

Un capitolo a parte è rappresentato dai tre nuovi siti riconosciuti in Cambogia, legati alle atrocità del regime dei Khmer Rossi. Si tratta della prigione M-13, del Museo del Genocidio di Tuol Sleng (ex prigione S-21) e del Centro del Genocidio di Choeung Ek, luoghi tristemente noti per essere stati teatro di torture ed esecuzioni tra il 1971 e il 1979.
Oggi, questi luoghi sono stati trasformati in spazi di memoria e riflessione. “Che questa iscrizione serva a ricordare in modo duraturo che la pace deve essere sempre difesa”, ha affermato il primo ministro Hun Manet in un messaggio trasmesso dalla televisione di Stato.

Il Museo del Genocidio di Tuol Sleng a Phnom Penh, Cambogia, iscritto alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Credits: Tang Chhin Sothy / AFP. Courtesy of Getty Images.

Tra le novità europee, figurano anche i celebri castelli di Re Ludovico II di Baviera: Neuschwanstein, Linderhof, Schachen e Herrenchiemsee. Edificati tra il 1864 e il 1886, questi palazzi incarnano una fusione tra paesaggio alpino, architettura visionaria e suggestioni fiabesche. Neuschwanstein, in particolare, è diventato un’icona culturale mondiale, noto anche per aver ispirato il castello del film Disney La bella addormentata nel bosco. “Per i nostri castelli da favola, una favola diventa realtà”, ha commentato il governatore bavarese Markus Söder. “Il riconoscimento dell’UNESCO è un onore, ma anche un impegno alla tutela e valorizzazione”.

Il patrimonio naturale ha visto l’ingresso del Parco Nazionale Cavernas do Peruaçu, nel Brasile sudorientale, celebre per le sue grotte calcaree e pitture rupestri, e delle scogliere di gesso di Møns Klint, in Danimarca, tra i paesaggi più spettacolari del Baltico.

Contestualmente, l’UNESCO ha annunciato anche la rimozione di tre siti dalla Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo. Tornano sotto tutela ordinaria l’antico sito cristiano di Abu Mena in Egitto, la città vecchia di Ghadamès in Libia e le foreste pluviali di Atsinanana in Madagascar. Quest’ultima esclusione è stata accolta con soddisfazione dalle autorità locali. “È un grande momento per il popolo malgascio”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Max Andonorina Fontaine. “Grazie al coinvolgimento delle comunità locali, abbiamo costruito una strategia efficace. Sono loro i veri custodi del nostro patrimonio naturale”.

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