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L’Uruguay punta sull’arte, con la Fundación Cervieri Monsuárez

L’inaugurazione della Fundación Cervieri Monsuárez a José Ignacio, Uruguay, nel gennaio 2024 Courtesy of Fundación Cervieri Monsuárez
L’inaugurazione della Fundación Cervieri Monsuárez a José Ignacio, Uruguay, nel gennaio 2024. Courtesy of Fundación Cervieri Monsuárez.
A José Ignacio, piccolo villaggio costiero dell’Uruguay noto per la sua tranquillità e per l’atmosfera riservata, è nata una nuova istituzione culturale che punta ad avere un ruolo rilevante nel panorama dell’arte latinoamericana. La Fundación Cervieri Monsuárez (FCM), inaugurata nel gennaio 2024, propone un programma espositivo attivo tutto l’anno, rompendo la stagionalità che caratterizza molte iniziative culturali nella regione.

Il progetto è ospitato in un edificio progettato da Rafael Viñoly, architetto uruguaiano di fama internazionale, scomparso nel 2023. Il complesso si sviluppa su 900 mq distribuiti su tre piani, con spazi espositivi ampi, pareti alte e viste sull’oceano. L’architettura si integra nel paesaggio, con riferimenti a forme precolombiane e materiali locali. Una parete in granito, lavorata con tecniche tradizionali inca da scalpellini peruviani, sottolinea il dialogo tra artigianato, territorio e contemporaneità.

L’obiettivo dichiarato della FCM è contribuire allo sviluppo della scena artistica uruguaiana e latinoamericana, spesso meno visibile rispetto a quella dei paesi vicini come Brasile o Argentina. La fondazione propone tre mostre l’anno, curate da professionisti dell’area, con piena libertà progettuale.

Latente (2024) di Eduardo Cardozo alla Fundación Cervieri Monsuárez
Courtesy Fundación Cervieri Monsuárez

La mostra attualmente in corso, Latente di Eduardo Cardozo (fino al 7 settembre 2025), riprende il progetto esposto nel Padiglione Uruguay alla Biennale di Venezia. L’artista stabilisce un confronto visivo e concettuale con Tintoretto, privilegiando un linguaggio silenzioso e aperto, più evocativo che narrativo.

Il programma ha preso avvio con una mostra dell’artista svizzero-argentina Vivian Suter, curata da Emiliano Valdés, seguita da una personale della paraguaiana Claudia Casarino, curata da Martín Craciun, e da un progetto di Gabriel Chaile, curato da Pablo León de la Barra del Guggenheim Museum di New York.

La programmazione prevede, per settembre 2025, un’esposizione dell’artista indigena Chonon Bensho, incentrata sulla cosmovisione del popolo Shipibo-Konibo. A seguire, nel gennaio 2026, sarà presentato un progetto dell’artista messicana Ana Segovia, con la curatela di Magalí Arriola del Museo Tamayo di Città del Messico. Nel 2027, il ciclo si concluderà con una mostra sviluppata a partire da una call aperta e curata da Aimé Iglesias Lukin, direttrice dell’Americas Society di New York.

Veduta dell’installazione della mostra di Gabriel Chaile alla Fundación Cervieri Monsuárez. Courtesy Fundación Cervieri Monsuárez

La fondazione nasce per iniziativa di Virginia Cervieri e Pablo Monsuárez, due avvocati specializzati in proprietà intellettuale, attivi con clienti internazionali e collezionisti d’arte da anni. Il progetto è finanziato privatamente e affianca la loro collezione personale, composta prevalentemente da opere di artisti uruguaiani.

La FCM si inserisce in un tessuto culturale in espansione nella zona di José Ignacio e dintorni, che include progetti come lo Skyspace Ta Khut di James Turrell, la residenza Casa Neptuna diretta da Edgardo Giménez, il Museo de Arte Contemporáneo Atchugarry a Manantiales e il Focus José Ignacio International Photography Festival.

In questo contesto, la FCM contribuisce ad ampliare le possibilità di produzione e fruizione dell’arte nella regione, sostenendo artisti e curatori attraverso un’infrastruttura solida e una visione programmatica a medio-lungo termine.

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