Paolo Levi si cimenta in un’operazione inedita e curiosa: con una sequenza di versi, che sfiorano la prosa, conferisce voce agli animali presenti nei capolavori museali. L’autore diventa spirito narrante delle vicissitudini di questi inediti protagonisti, svelando retroscena e segreti non sempre di dominio dei conoscitori d’arte. Attraverso questo percorso narrativo, Levi invita il Lettore e la Lettrice a riflettere non solo sulle opere e i loro autori, ma anche sul ruolo simbolico che gli animali hanno avuto nell’arte.
Peter Paul Rubens
Prometeo incatenato, 1611 – 1612
Museo d’arte di Filadelfia, USA
La mia missione
nella storia Occidentale
è stata quella di aquila crudele
che rode
Il fegato a Prometeo,
Titano intellettuale che ha portato
il fuoco della Conoscenza all’umanità, ignorando l’ordine di Giove
che non voleva concorrenza
nella gestione dell’umana intelligenza.

Joachim Beuckelaer
Mercato del pesce, 1533 circa
Museo nazionale di Capodimonte, Napoli
Venga signora mia, venga!
Sono un’orata della mattinata
Fresca bella, presa nella rete,
assieme a un rombo tondo e appetitoso,
che nuotava in modo focoso.
A differenza mia
che mi dibatto fino all’ultimo respiro
lui si è ritirato dignitoso,
dall’acqua marina protettiva di Posillipo
per fare dono delle sue belle carni
ai napoletani
a cui il rombo piace
in padella o sulla brace.

Tiziano Vecellio
Carlo V con il cane, 1533
Museo del Prado, Madrid
Innamorato sono del mio padrone.
Mentre lo tocco socchiudendo gli occhi,
lui pensa a difendere l’Impero.
Sono teso, e per rispetto
non abbaio.
La mia carezza è messaggio di tenerezza.
Grazie al grande Tiziano,
ora viviamo perennemente insieme.

Albrecht Dürer
Civetta, 1508
Albertina, Vienna
Sono in attesa dell’ombra, per volare
e dire agli umani superstiziosi
legati al mito del malaugurio
che Dürer pittore ne rideva.
Ai tempi remoti della Grecia
avevo il privilegio di essere di Atena l’Emblema.
Quel che a me rimane
della trascorsa gloria
è contemplare
Venere e Martemutati in stelle.















