
Per la prima volta nella storia di Los Angeles, un motel — solitamente associato a soggiorni modesti e un po’ trascurati — viene riconosciuto come monumento culturale. L’Hollywood Premiere Motel, icona degli anni ’60 situata a East Hollywood, è entrato ufficialmente nella lista dei Monumenti Storici e Culturali della città, segnando un nuovo capitolo per questo tipo di architetture.
Mentre recensioni online lo classificano tra i peggiori motel della città, con giudizi che spaziano da “non lo consiglierei” a “da evitare assolutamente”, il Consiglio Comunale di Los Angeles ha invece sottolineato il suo valore storico e simbolico. L’edificio, progettato dall’architetto Joyce Miller, incarna l’epoca d’oro del boom automobilistico californiano, con la sua tipica pianta a U, la piscina retrostante e, soprattutto, la caratteristica insegna al neon in stile Googie, un segno distintivo della cultura visiva della California degli anni ’40 e ’60.

In questo contesto urbano così iconico, è inevitabile richiamare alla mente il lavoro di Ed Ruscha, l’artista e fotografo che ha immortalato per decenni il Sunset Boulevard e i suoi simboli più autentici — dalle stazioni di servizio ai motel — trasformandoli in immagini senza tempo. Le sue fotografie, raccolte in opere come Every Building on the Sunset Strip, non sono semplici documentazioni: sono ritratti silenziosi di luoghi che resistono al tempo, sopravvivendo alle trasformazioni della città.


Proprio come nelle vedute di Ruscha, l’Hollywood Premiere Motel appare oggi come una reliquia viva: segnato dalle vicissitudini, ma ancora in piedi, testimone di un passato che ha lasciato cicatrici e storie, e di un futuro che — se la tutela promessa verrà mantenuta — continuerà a intrecciarsi con quello di Los Angeles. La sua insegna al neon che sfida il tramonto potrebbe benissimo essere una delle sequenze fissate dall’obiettivo di Ruscha: un fermo immagine di una città che cambia, ma che in certi angoli sembra rimanere sospesa.
L’Hollywood Premiere Motel, apparso in film come Twin Peaks e Fargo, è stato promosso alla protezione storica da James Dastoli, difensore accanito del patrimonio architettonico di Los Angeles. Sebbene lo status di monumento non impedisca direttamente demolizioni o modifiche, impone un controllo rigoroso da parte della città, garantendo che la memoria e il valore culturale di questa “sopravvissuta” restino intatti.

Come ha dichiarato il consigliere Hugo Soto-Martinez, “Può avere una valutazione di 1,7 stelle su Tripadvisor, ma non giudichiamo i nostri monumenti dalla qualità delle lenzuola”. Questo riconoscimento mette in luce una verità cara anche all’arte di Ruscha: il fascino delle icone urbane non risiede solo nell’eleganza o nel lusso, ma nella loro capacità di resistere, raccontando — in silenzio — la storia di una città intera.













