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Kasmin chiude dopo 35 anni. Al suo posto nasce Olney Gleason

Nick Olney and Eric Gleason. Courtesy Olney Gleason. Photo by Ogata.
Nick Olney e Eric Gleason. Credits:Ogata. Courtesy Olney Gleason. 
Dopo oltre tre decenni di attività, la galleria Kasmin di New York chiude i battenti. Fondata nel 1989 da Paul Kasmin, figura centrale del panorama artistico newyorkese, la galleria conclude un lungo percorso che lascia spazio alla nascita di una nuova realtà: Olney Gleason, guidata da Nick Olney, presidente di Kasmin dal 2020, ed Eric Gleason, già senior director dal 2013.

Entrambi hanno trascorso anni all’interno della struttura. Olney è entrato in Kasmin nel 2007, provenendo dalla Berggruen Gallery di San Francisco. Gleason, dopo un inizio alla Marlborough, ha fatto il suo ingresso ufficiale nel 2013. I due hanno lavorato fianco a fianco anche dopo la scomparsa di Paul Kasmin, avvenuta nel 2020, attraversando un periodo segnato da trasformazioni interne e sfide esterne, a partire dalla pandemia.

La nuova galleria manterrà la sede a Chelsea e debutterà con una mostra in autunno. Il programma includerà circa 25 artisti e fondazioni. Secondo quanto riferito dai fondatori, circa l’80% di questi nomi ha avviato la collaborazione con Kasmin negli ultimi cinque anni. I dettagli del roster inaugurale non sono ancora stati resi noti.

La transizione non è improvvisata: era stata già discussa con Paul Kasmin in vita. Secondo Olney, l’attuale progetto è in linea con quelle prime conversazioni. La famiglia Kasmin ha espresso pieno sostegno all’iniziativa. Olivia Kasmin, figlia di Paul, ha ringraziato il team per il lavoro svolto nel portare avanti l’eredità paterna.

Attiva inizialmente a SoHo e poi trasferita a Chelsea, Kasmin ha rappresentato figure di spicco dell’arte contemporanea e storica, da Walton Ford e Jamie Nares a Leonor Fini e Robert Motherwell. Negli ultimi anni la galleria ha ampliato il proprio raggio d’azione, includendo nomi come Diana Al Hadid, Ali Banisadr e vanessa german. Nel 2024 aveva inoltre annunciato la rappresentanza dell’eredità di Jackson Pollock attraverso la Pollock-Krasner Foundation.

Olney e Gleason parlano ora di un progetto che guarda al futuro, in continuità con il passato. L’intento è mantenere il dialogo tra XX e XXI secolo e costruire una struttura che metta al centro il lavoro degli artisti, con attenzione alle nuove generazioni di collezionisti e galleristi. “Questa è un’opportunità per ripensare cosa debba essere oggi una galleria”, ha affermato Olney. Per Gleason, il modello artist-centric continuerà a essere il perno su cui costruire una proposta duratura. Olney ha infine ringraziato la comunità che ha sostenuto Kasmin nel corso degli anni. “Ciò che verrà – ha detto – è anche un tributo a tutto ciò che è stato”.

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