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Christophe de Menil, icona dell’arte e della moda, muore a 92 anni

Christophe de Menil nel 2006. La sua era una vita privilegiata iniziata a Parigi tra le due guerre mondiali. Crediti... Donald Bowers/Getty Images
Christophe de Menil nel 2006. Credits: Donald Bowers/Getty Images
Christophe de Menil, figura leggendaria del collezionismo e mecenate dal carisma cosmopolita, si è spenta il 5 agosto a New York all’età di 92 anni. La notizia, diffusa per prima dal New York Times, chiude un capitolo della storia culturale del Novecento e oltre.

Nata a Parigi nel 1933, Marie-Christophe de Menil apparteneva a una delle famiglie più influenti del mondo dell’arte: i genitori, John e Dominique de Menil, fondatori della Menil Collection di Houston, le aprirono le porte di un’élite creativa in cui amicizie e collaborazioni nascevano attorno a cene, mostre e spettacoli.
Tra i suoi amici più intimi figuravano Merce Cunningham, Andy Warhol e Willem de Kooning. Indimenticabile il ricordo, raccontato a W Magazine, di quando, seduta in un palco accanto a Jasper Johns durante una performance al Lincoln Center, si chinò per raccontargli di una conferenza mistica appena ascoltata : “Credo che noi siamo il divino”, gli disse. “Quasi”, rispose lui. Dopo un primo matrimonio con Robert Thurman — da cui ebbe la figlia Taya — sposò l’artista Enrique Castro-Cid. Era nonna di Dash Snow, enfant terrible dell’arte newyorkese, morto tragicamente a 27 anni nel 2009.

Collezionista appassionata, possedeva opere di René Magritte e Barnett Newman, ed entrò tre volte nella lista ARTnews Top 200 Collectors. Ma non esitava a vendere pezzi prestigiosi per finanziare progetti personali: nel 1965 mise all’asta 2 milioni di dollari di opere presso Sotheby Parke Bernet; nel 1985 cedette Ulysses (1952) di Newman a Sotheby’s, stabilendo un record d’asta.

Negli anni ’50 sperimentò la moda come musa di Charles James e, dal 1980, come designer per Robert Wilson e clienti privati. Un suo “evening robe” rosso del 1992 è oggi al Metropolitan Museum of Art. Visionaria anche nell’architettura, affidò a Frank Gehry il restyling della sua casa di New York, con Doug Wheeler per la luce.

Fino agli ultimi anni mantenne viva la curiosità, collezionando opere di Gedi Sibony e Daniel Arsham: “Gedi Sibony mi ricorda Barnett Newman, e Daniel Arsham è migliore di qualsiasi Magritte”, dichiarò a Nowness.

Figura “irregolare” e affascinante, Christophe de Menil ha attraversato un secolo di arte, moda e mondanità lasciando dietro di sé una scia di bellezza, audacia e relazioni indimenticabili.

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