
In un panorama segnato da calo di visitatori, tagli ai finanziamenti e dibattiti interni sull’equità, i musei statunitensi stanno compiendo progressi concreti su un fronte spesso trascurato: l’accesso linguistico. Negli ultimi dieci anni, sempre più istituzioni hanno introdotto traduzioni – in particolare dall’inglese allo spagnolo – nei testi espositivi, cataloghi, siti web e materiali multimediali, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico più ampio.
Con oltre 43 milioni di persone che parlano spagnolo a casa, pari al 14% della popolazione, la domanda di contenuti bilingui è evidente. Il Museum of Contemporary Art Chicago, diretto da Madeleine Grynsztejn, ha avviato dal 2020 un programma che prevede traduzioni integrali in spagnolo, un sito web bilingue e personale con competenze linguistiche in ruoli chiave, inclusa la curatela. A New York, il MoMA PS1 ha esteso l’accessibilità oltre lo spagnolo, offrendo materiali anche in cinese semplificato, arabo, tagalog e bisaya, lingue legate alle origini degli artisti esposti. L’istituzione collabora con la Endangered Language Alliance per adattare le traduzioni al contesto culturale e al linguaggio specifico delle opere. In alcuni casi, come quello dell’artista portoricano Daniel Lind-Ramos, l’attenzione alle sfumature linguistiche ha portato a rielaborare direttamente i testi in più lingue per preservarne il significato. Questi progetti pongono nuove sfide, come l’adattamento grafico di testi di lunghezza variabile a seconda della lingua e la necessità di semplificare concetti complessi per renderli comprensibili a tutti. Per gli editor e i curatori coinvolti, il processo diventa anche un’occasione per verificare la chiarezza dei contenuti in inglese.
Il rafforzamento dell’accesso linguistico è cresciuto parallelamente ai movimenti per la giustizia sociale, come Black Lives Matter, che hanno spinto le istituzioni a interrogarsi su come includere pubblici storicamente marginalizzati. Iniziative come quelle del MCA Chicago e del MoMA PS1 sono state sostenute da fondi della Mellon Foundation e possono attrarre una nuova generazione di filantropi attenti all’impatto e all’equità.
In un contesto complesso per il settore museale, l’espansione dei servizi bilingui rappresenta un esempio concreto di progresso, misurabile nell’arco di pochi anni e capace di incidere sul rapporto tra musei e comunità.













