
Il nuovo Terminal 6 del JFK di New York accoglierà viaggiatori da tutto il mondo con un’installazione inedita di Yoko Ono, artista e icona globale di pace e creatività che guiderà il programma culturale del progetto da milioni e milioni di dollari
Il progetto di rinnovamento dell’aeroporto internazionale John F. Kennedy di New York porterà con sé non solo infrastrutture moderne ma anche un ricco programma artistico. Il nuovo Terminal 6, la cui apertura è prevista in più fasi tra il 2026 e il 2028, ospiterà installazioni e opere in collaborazione con alcune delle principali istituzioni culturali della città.
Tra queste, spicca un nuovo intervento di Yoko Ono, artista che dagli anni Sessanta ha fatto della ricerca sulla pace uno dei cardini del proprio lavoro. L’opera si inserirà in un percorso espositivo che vede coinvolti il Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum of Art, l’American Museum of Natural History e il Lincoln Center for the Performing Arts.
Il contributo del MoMA sarà proprio il progetto di Ono, legato all’installazione PEACE is POWER, che nel 2019 aveva trasformato uno dei corridoi del museo con pareti celesti e scritte che invitavano a “immaginare” e “diffondere” la pace in più lingue. Un tema che accompagna l’artista dal 1969, quando con John Lennon organizzò i celebri bed-in contro la guerra e diffuse cartelloni con il messaggio “WAR IS OVER! If You Want It” in diverse città del mondo.

Il Lincoln Center curerà invece un murale di 43 metri che raffigura musicisti, danzatori e attori, accostando volti e architetture dei suoi teatri alle strade di New York. L’intento è ricordare ai viaggiatori la dimensione globale della scena culturale cittadina. Il Met presenterà immagini tratte da tutte le sue 17 collezioni, tra cui gli arazzi dell’unicorno dei Cloisters, mentre l’AMNH porterà al terminal uno dei simboli delle sue sale: il Tyrannosaurus rex. Un assaggio delle collezioni permanenti che costituiscono parte integrante dell’identità museale newyorkese.
Il progetto artistico del Terminal 6 non si limita a queste collaborazioni. È stato avviato anche un programma da 22 milioni di dollari, in partnership con il Public Art Fund, che coinvolge 19 artisti contemporanei tra cui Nina Chanel Abney, Charles Gaines, Teresita Fernández e Barbara Kruger. Gli spazi del terminal accoglieranno inoltre un grande lucernario a oculo e un murale 3D esterno intitolato “JFK Global Panorama”, firmato da Ombrae Studios, che unirà immagini di New York a rotte aeree internazionali grazie a una tecnologia scultorea proprietaria.

L’attenzione della Port Authority all’arte negli aeroporti non è una novità. Negli ultimi anni, anche LaGuardia e Newark Liberty hanno integrato progetti di arte pubblica nei loro nuovi terminal, con interventi di artisti come Jeppe Hein, Sarah Sze, Rashid Johnson, Fred Wilson e Karyn Olivier. Al JFK, già dal 2014, i viaggiatori del Terminal 4 possono incontrare la scultura Outside Time di Dimitar Lukanov, un intreccio in acciaio e alluminio lungo nove metri.
Per Kevin O’Toole, presidente della Port Authority, accogliere i passeggeri con opere d’arte significa rafforzare l’identità culturale della regione e trasformare i terminal in luoghi che offrono un primo sguardo sul patrimonio creativo di New York. Un approccio che, nelle intenzioni degli organizzatori, farà del JFK non solo un hub di transito ma anche un nuovo punto di contatto con la vita artistica della città.













