
Tra traffico paralizzante, candidature in calo e costi in aumento, alcuni espositori di NADA Miami hanno cominciato a valutare un passaggio verso Untitled. Una scelta quasi inevitabile, secondo diverse fonti, che ha spinto gli organizzatori della fiera satellite di South Beach a fare offerte mirate ai galleristi per trattenere le partecipazioni e frenare la migrazione. Il fenomeno mette in luce le difficoltà logistiche e competitive di NADA, segnando un nuovo capitolo nella rivalità tra le due fiere della Miami Art Week
Ogni anno Miami a dicembre diventa il baricentro del mercato globale dell’arte, attirando migliaia di galleristi, collezionisti e professionisti per la Miami Art Week. In questo 2025, però, l’atmosfera appare diversa: il rallentamento economico e la concorrenza tra fiere stanno modificando gli equilibri consolidati, e la New Art Dealers Alliance (NADA), punto di riferimento per l’arte indipendente dal 2003, si trova sotto pressione.
Secondo testimonianze raccolte da ARTnews, la fiera sta registrando segnali di difficoltà, tra calo di candidature, problemi logistici e la crescita competitiva di Untitled Art, la principale fiera “satellite” di Miami Beach.
Uno dei nodi più discussi riguarda la posizione della sede espositiva. A differenza di altre fiere ospitate direttamente a Miami Beach, NADA si svolge negli Ice Palace Film Studios, otto miglia nell’entroterra. In condizioni normali si raggiunge in venti minuti, ma nel traffico congestionato della settimana dell’arte il tragitto può durare fino a due ore. “La cosa principale è il traffico”, ha dichiarato un gallerista newyorkese. “È quasi impossibile da gestire: molte persone si arrendono a metà strada e tornano indietro”.
Un altro elemento critico riguarda il calo delle candidature. Fonti vicine al processo hanno parlato di una riduzione compresa tra il 30 e il 50 percento rispetto al passato. La direttrice esecutiva Heather Hubbs ha minimizzato i dati, parlando di un lieve calo e attribuendo la flessione a un fenomeno generale che tocca tutto il settore. Ha inoltre ricordato che diverse gallerie NADA quest’anno hanno scelto di esporre ad Art Basel Miami Beach, interpretando il passaggio come una naturale evoluzione.
Gli analisti, però, notano che il trend riflette difficoltà più ampie: l’intero sistema fieristico è sotto pressione, tra aumento dei costi, domanda incerta e margini ridotti. Il peso della concorrenza di Untitled Art è sempre più evidente. La fiera, nata nel 2012 sulla spiaggia di South Beach, attrae circa 55.000 visitatori all’anno, contro i 15.000–20.000 di NADA. Quest’anno Untitled avrebbe lanciato una campagna aggressiva di acquisizione di espositori, offrendo sconti e metrature personalizzate.
“Comprendiamo le difficoltà delle gallerie e vogliamo sostenerle”, ha dichiarato Jeff Lawson, fondatore di Untitled, sottolineando la disponibilità a negoziare formule più flessibili rispetto al passato.
La tensione tra le due fiere risale al debutto di Untitled, quando NADA tentò senza successo di scoraggiare i propri espositori dal parteciparvi. Da allora si è consolidata una sorta di tacito principio di esclusività: una galleria espone con una sola delle due fiere. Per alcuni operatori, la scelta si riduce a un calcolo commerciale: più visitatori significano più vendite. Per altri conta l’immagine: NADA è percepita come più critica e rigorosa, Untitled come più commerciale ma anche più accessibile. La distanza, tuttavia, si sta progressivamente riducendo.
A complicare il quadro, NADA non ha ancora comunicato con chiarezza l’indirizzo ufficiale della prossima edizione, alimentando dubbi tra i partecipanti. Parallelamente, l’associazione ha sospeso la fiera sperimentale The Salon by NADA and The Community, lanciata a Parigi nel 2024. La cancellazione del 2025 è stata giustificata come riorganizzazione strategica, con l’intenzione di tornare nel 2026. Alcuni operatori, però, la leggono come un segnale di ridimensionamento.
Il futuro resta incerto. NADA rivendica la propria missione non profit e l’impegno verso la comunità, ma deve confrontarsi con la diminuzione della domanda e con una concorrenza più aggressiva. Untitled, che a breve inaugurerà anche una fiera a Houston, sembra intenzionata a rafforzare ulteriormente la propria posizione. “La distanza tra Untitled e NADA si sta riducendo”, ha commentato un mercante europeo, spiegando la scelta di non partecipare più a NADA.
Resta da vedere come evolverà il panorama delle fiere satelliti a Miami. Tra spostamenti di espositori, strategie competitive e cambiamenti nelle abitudini dei collezionisti, il 2025 sembra segnare una fase di trasformazione più che di consolidamento. Per NADA e Untitled, così come per l’intero ecosistema della Miami Art Week, le scelte di oggi potrebbero influenzare il mercato nei prossimi anni, senza che sia ancora chiaro chi, alla fine, riuscirà a tracciare la rotta più solida.













