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Una fiera d’arte su camion: l’idea folle che arriva a Chelsea

La U-Haul Gallery entra nell’Armory Week con una fiera tutta sua Courtesy U-Haul Gallery.
La U-Haul Gallery entra nell’Armory Week con una fiera tutta sua. Courtesy U-Haul Gallery.
Sembra uno scherzo, invece è realtà: a Chelsea debutta la U-Haul Fair, una fiera d’arte in cui le gallerie espongono non in stand tradizionali, ma all’interno di camion parcheggiati per strada. L’iniziativa nasce dall’esperienza della U-Haul Gallery, il progetto itinerante di James Sundquist e Jack Chase, che da mesi trasformano i mezzi a noleggio in spazi espositivi improvvisati fuori da gallerie e fiere newyorkesi.

La formula è semplice: si apre la saracinesca, si accolgono i passanti e il camion diventa una micro-galleria. Alle opere si aggiungono la performance degli organizzatori e un’ironia pungente sul mondo dell’arte, alimentata anche dalla loro presenza satirica sui social.

“Mi piace l’idea di occupare una strada in una zona così raffinata e pretenziosa”, spiega Chase. “La fiera d’arte è la massima espressione di quella cultura di potere nel mondo dell’arte”. Sundquist rincara: “Queste persone saltano da una fiera all’altra su jet privati solo per ritrovarsi. Sono come i Dead Heads”.

Per ora il luogo preciso resta segreto: si sa soltanto che i camion verranno sistemati tra la 10th e l’11th Avenue e tra la 20th e la 30th Street, nel cuore di Chelsea. Ogni espositore ha versato 2.500 dollari per coprire noleggio, assicurazione e allestimento, mentre l’organizzazione si occupa di logistica e insegne dipinte a mano.

La lista delle gallerie coinvolte è ampia: da A Hug From The Art World a Nino Mier Gallery, da Last Days a Post Times di New York, fino a Hexton Gallery di Aspen, Mey Gallery e Autobody Autobody di Los Angeles. Partecipano anche realtà ibride, come la collaborazione tra Stowaway e l’artista Indiana Hoover, o il collettivo “I Made This Up”.

La U-Haul Gallery non ha legami ufficiali con la compagnia di trasporti U-Haul, che in passato aveva minacciato azioni legali contro un progetto simile a Brooklyn. Sundquist e Chase, però, non hanno mai ricevuto comunicazioni dirette.

Dal 2024 Sundquist organizza esposizioni itineranti su camion per sfuggire ai costi e agli spazi limitati delle mostre a New York. Dopo anni di lavoro con l’artista Tom Sachs, si è trasferito a Rhode Island, ma senza abbandonare l’idea di reinventare l’esposizione artistica.

In fondo, questa fiera conferma che non esiste più un formato definitivo. Proprio quando sembra di averle viste tutte, ecco spuntare la trovata più folle di tutte: una fiera d’arte su ruote.

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