
Una pioggia di missili israeliani ha devastato la capitale yemenita Sana’a, danneggiando anche il Museo nazionale, secondo quanto riferito dal Ministero della Cultura Houthi. L’attacco, che ha provocato 45 vittime e 165 feriti, segna una nuova e drammatica escalation del conflitto che da mesi oppone Israele alle forze Houthi.
Lo scontro affonda le radici nell’inizio della guerra a Gaza: dal 7 ottobre 2023 il governo Houthi ha dichiarato apertamente il proprio sostegno alla Palestina, lanciando attacchi missilistici verso Israele. Riprese video e foto dell’Associated Press mostrano il cortile del museo cosparso di macerie e manifesti delle collezioni. L’edificio, inaugurato nel 1971 e riaperto solo nel maggio 2023 dopo un decennio di chiusura forzata dalla guerra civile, resta in piedi ma con porte e finestre distrutte.
La vicina Città Vecchia di Sana’a, patrimonio mondiale UNESCO e abitata da oltre 2.500 anni, non avrebbe subito danni secondo le prime fonti locali. L’UNESCO, che ha sospeso le proprie attività nelle zone controllate dagli Houthi dopo l’arresto di quattro membri del suo team, non è però in grado di verificare direttamente l’entità dei danni.
Il Ministero della Cultura yemenita ha chiesto all’UNESCO di condannare l’attacco e garantire la protezione del patrimonio culturale del Paese. Il movimento Houthi, nato nello Yemen settentrionale, aveva già rovesciato l’ex presidente Abdrabbuh Mansour Hadi nel 2014, un atto condannato dalle Nazioni Unite.













