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Fata Morgana alla Fondazione Nicola Trussardi. Intervista a Massimiliano Gioni

Massimiliano Gioni Massimiliano Gioni
Massimiliano Gioni
Massimiliano Gioni
Gioni racconta la grande mostra curata assieme a Daniel Birnbaum e Marta Papini e allestita a Palazzo Morando

Beh, in effetti lo potrebbe essere”. Annuisce, Massimiliano Gioni, quando prima di intervistarlo gli faccio notare come questa mostra potrebbe essere una filiazione de Il Palazzo Enciclopedico, la “sua” Biennale di Venezia del 2013. Ci sono oltre duecento opere tra dipinti, sculture, fotografie, film e oggetti rituali. Che danno vita a un percorso in otto sezioni, popolato da settantotto protagonisti tra medium, mistiche, visionarie, artiste e artisti. Che, dall’Ottocento a oggi, hanno tentato di rappresentare ciò che sfugge allo sguardo. Il confine sottile tra realtà e illusione, tra fede, scienza e immaginazione.

 

Kiki Smith, Fata Morgana, Fondazione Trussardi, Palazzo Morando, Milano
Kiki Smith, Fata Morgana, Fondazione Trussardi, Palazzo Morando, Milano

È questo Fata Morgana: memorie dall’invisibile, il nuovo grande progetto espositivo ideato da Gioni – assieme a Daniel Birnbaum e Marta Papini – per la Fondazione Nicola Trussardi. Che trasforma Palazzo Morando, edificio barocco nel cuore del Quadrilatero della Moda, in un affascinante atlante dell’invisibile. Un viaggio tra arte, misticismo e visioni medianiche che intreccia passato e contemporaneità.

 

 

Un “museo nel museo” che dialoga con la storia di Palazzo Morando e con la figura della contessa Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini. Collezionista di testi esoterici e mecenate dallo spirito visionario, la cui eredità culturale risuona oggi fra queste sale.

 

Carol Rama, Fata Morgana, Fondazione Trussardi, Palazzo Morando, Milano
Carol Rama, Fata Morgana, Fondazione Trussardi, Palazzo Morando, Milano
Tensione verso l’altrove

La mostra trae ispirazione dalla figura mitologica della Fata Morgana, maga e custode di mondi nascosti, e dall’omonimo poema di André Breton (1940). Cuore dell’esposizione è un raro corpus di sedici tele di Hilma af Klint (1862–1944), esposto per la prima volta in Italia. Opere concepite come vere e proprie trascrizioni visive di messaggi ultraterreni, che anticipano di decenni le avanguardie dell’astrazione. Attorno a lei si dispiega un dialogo con figure storiche come Georgiana Houghton, Annie Besant, Emma Kunz ed Eusapia Palladino. E con artisti moderni e contemporanei tra cui Man Ray, Carol Rama, Louise Nevelson, Judy Chicago, Guglielmo Castelli, Diego Marcon.

 

 

Attraverso visioni medianiche, trance artistiche e sperimentazioni radicali, Fata Morgana riflette su come l’arte abbia spesso dato voce all’invisibile, scardinando convenzioni estetiche e sociali. “Le opere riunite in mostra raccontano come la storia dell’arte sia attraversata da forze invisibili e da una tensione costante verso l’altrove”, chiosano i curatori. “Dove il visibile si apre al mistero e il pensiero razionale incontra l’estasi”.

 

Goshka Macuga, Fata Morgana, Fondazione Trussardi, Palazzo Morando, Milano
Goshka Macuga, Fata Morgana, Fondazione Trussardi, Palazzo Morando, Milano

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue pubblicato da Electa (collana Pesci Rossi), con testi dei curatori e saggi di Jennifer Higgie, Vivienne Roberts e Julia Voss, oltre alla traduzione integrale del poema Fata Morgana di André Breton.

 

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