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Altman Siegel chiude e Perrotin trasloca a Hong Kong: continua il riassetto delle blue-chip

Emmanuel Perrotin, Photo: Tanguy Beurdeley
Emmanuel Perrotin, Photo: Tanguy Beurdeley
La galleria Altman Siegel di San Francisco chiuderà a novembre dopo 16 anni di attività, mentre Perrotin a Hong Kong tornerà nel distretto centrale della metropoli in un piano di revisione dei costi

Fondata nel 2009, la galleria è stata un punto di riferimento per la scena artistica della città. La fondatrice Claudia Altman-Siegel ha attribuito la decisione alle difficoltà incontrate dalle gallerie di medie dimensioni nell’attuale clima di mercato. “È diventato troppo difficile per una galleria di queste dimensioni crescere in questo contesto“, ha dichiarato, spiegando di aver preferito chiudere piuttosto che ridurre lo spazio o l’impegno verso opere concettualmente rigorose.

Nonostante le sfide, Altman-Siegel ha ricordato con orgoglio il percorso della galleria, che in 16 anni ha ospitato 213 mostre e partecipato e innumerevoli fiere d’arte, sottolineando come il cuore del progetto siano sempre state “le idee, la comunità e la gioia, piuttosto che il successo commerciale“… Una consolazione un po’ magra, specialmente perché tra gli artisti rappresentati dalla galleria figurano nomi come Trevor Paglen, Lynn Hershman Leeson e Simon Denny. Ma i tempi sono quelli che sono, e Altman Siegel si unisce ad altre gallerie statunitensi che hanno recentemente annunciato chiusure o ridimensionamenti, tra cui Blum e LA Louver a Los Angeles, e Clearing a New York, oltre a PACE dall’altra parte del globo, a Hong Kong.

Claudia Altman-Siegel

E proprio dalla metropoli cinese arriva un’altra comunicazione: Perrotin, dopo sei anni al K11 Atelier Victoria Dockside, ha annunciato il proprio ritorno nel distretto centrale di Hong Kong, dove aveva aperto la sua prima sede asiatica nel 2012. Un portavoce ha motivato la scelta spiegando che il ritorno a Central “migliorerà l’accessibilità per la nostra comunità e ridurrà i costi operativi“. Perrotin, che rimarrà operativo durante la transizione, ha definito Hong Kong “ancora cruciale” per la sua rete asiatica, nonostante le transizioni legate all’arte siano state – nel 2025, le più basse degli ultimi anni.

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